2 Giugno, Napolitano: «Lavorare insieme per sicurezza e benessere comune»
La Festa della Repubblica comincia con l’Inno di Mameli suonato davanti all’Altare della Patria in piazza Venezia a Roma. Davanti al monumento del Milite Ignoto le più alte cariche dello Stato con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha deposto una corona all’Altare. Ad attenderlo il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il presidente della Camera Gianfranco Fini è invece a Herat dove incontrerà i militari del contingente italiano in occasione della Festa.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – «In un mondo sempre più interdipendente non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di minaccia; non potrà esservi vero benessere se anche soltanto una parte dell’umanità sarà costretta a vivere nell’indigenza. Dobbiamo lavorare insieme per la sicurezza e il benessere comune: insieme in Italia, insieme in Europa». È quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitanoal capo di Stato maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, in occasione della festa del 2 giugno.
LA SFILATA – Centinaia di persone sono arrivate in piazza Venezia e dintorni per assistere alla tradizionale parata militare. Molti indossano il cappellino bianche con la scritta Forze Armate e sventolano bandierine tricolori. Sul Colosseo i Vigili del Fuoco hanno srotolato un enorme Tricolore. Alle 10 è arrivato il corteo presidenziale alla tribuna di via dei Fori Imperiali dove sfilano circa seimila militari e civili. Ad aprire la sfilata la banda dei Carabinieri. Durante la parata, divisa in sette settori, sfileranno 233 bandiere e medaglieri, 5650 militari, 430 civili, 210 quadrupedi, 262 mezzi e 9 velivoli. La cerimonia si conclude con gli onori finali e il passaggio delle Frecce Tricolori durante l’esecuzione dell’Inno nazionale. E il passaggio delle Frecce sopra piazza San Pietro, dove era in corso l’Udienza Generale, è stato salutato dal Papa con un grande sorriso. Il rumore della formazione che si avvicinava ha interrotto per un attimo la lettura dei saluti nelle diverse lingue.
LEGHISTI ASSENTI – Ma alla Festa in via dei Fori Imperiali non si è visto alcun ministro leghista. «Questo è un brutto segnale, ma quello che conta è che l’83% degli italiani è orgoglioso di far parte di un’unica grande nazione. Tutto il resto è retorica, chiacchiere che non hanno valore». Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha commentato l’assenza dei ministri della Lega. Alemanno ha ricordato che «secondo l’ultimo sondaggio di Mannheimer l’83% degli italiani si sente molto orgoglioso di appartenere all’Unità nazionale». Ma i leghisti c’erano, fa sapere l’ufficio stampa della Lega al Senato: «Alla parata odierna, per festeggiare la festa della Repubblica, era presente Lorenzo Bodega, vicepresidente dei senatori della Lega Nord, in rappresentanza del gruppo parlamentare a Palazzo Madama». E il ministro Maroni, a Varese per celebrare il 2 giugno – «sono 3 anni che vengo qui» ha sottolineato – non ha voluto commentare le parole del sindaco Alemanno: «Questa è una giornata di festa, non parlo».
LA FESTA – Alle 12,30, sempre all’Altare della Patria, si è tenuto un concerto di una banda militare interforze. È una novità di quest’anno: 75 elementi, 15 musicisti per ciascuna banda militare, diretti a turno dai rispettivi maestri, suoneranno brani di Verdi, Puccini ed altri compositori. E in tantissimi sono rimasti ad assistere al concerto riempiendo piazza Venezia. In molti sdraiati sui giardini al centro della piazza. E poi famiglie, turisti e romani hanno continuato ad affollare la piazza e via dei Fori Imperiali. Gruppetti di persone poi sono andati davanti a Palazzo Grazioli, in via del Plebiscito, a pochi passi da Piazza Venezia, forse per cercare di vedere il presidente del Consiglio Berlusconi che lì ha la sua residenza privata.
E nel pomeriggio un altro enorme Tricolore viene srotolato in piazza Venezia, proprio davanti all’altare della Patria, dai Vigili del Fuoco: monteranno una scala lunga 50 metri e da lassù faranno calare la bandiera italiana.
GLI AUGURI DI OBAMA E CLINTON – «A nome del presidente Obama e del popolo Americano mi congratulo con il popolo italiano che celebra la 64esima festa della repubblica. Oggi cogliamo l’occasione per rendere omaggio alla democrazia italiana e riaffermare la condivisione di valori che stanno alla base della nostra alleanza, come la libertà, l’uguaglianza, il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto». È quanto scrive il segretario di Stato americano, Hillary Clinton in occasione della festa della Repubblica. «La storia dei nostri due paesi e dei nostri popoli – sottolinea Hillary Clinton – è intrecciata sin dalla nostra fondazione , da Cristoforo Colombo a Amerigo Vespucci, sino ai milioni di italiani immigranti che hanno contribuito a costruire gli Stati Uniti e i soldati americani che hanno aiutato a liberare l’Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Siamo uniti da profondi legami culturali e commerciali, oltre che da vincoli familiari e di amicizia». «Oggi – prosegue Clinton – siamo alleati nella Nato, lavorando fianco a fianco per vincere le sfide del 21esimo secolo. Dal sostegno alla missione in Afghanistan, alla lotta contro la proliferazione nucleare, dall’impegno contro il cambiamento climatico e la crisi finanziaria mondiale, siamo partner con l’obbiettivo di raggiungere pace, sicurezza e prosperità nel mondo. In occasione della festa della Repubblica – conclude il messaggio – rivolgiamo a tutto il popolo italiano i nostri migliori auguri e non vediamo l’ora di costruire assieme un futuro sempre migliore». Messaggi altrettanto calorosi, riferisce il Quirinale, sono giunti al presidente Napolitano dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, dal presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, dal presidente della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, dal presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, dal presidente dell’India, Pratibha Patil, dal presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, e da numerosi altri Capi di Stato.
FINI IN AFGHANISTAN – «Sono molto orgoglioso di essere qui a portare ai nostri militari in Afghanistan il sostegno ed il ringraziamento di tutte le istituzioni, del Capo dello Stato, del presidente del Senato e del Presidente del Consiglio. E soprattutto, sono orgoglioso di portare ai nostri militari in Afghanistan il sostegno di tutto il nostro popolo». Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo avere deposto una corona di alloro al piccolo monumento commemorativo per le vittime militari italiani in Afghanistan.
L’ABBRACCIO DI LETTA A BERTOLASO – Su via dei Fori Imperiali sfila il settore dedicato alla Protezione Civile e il sottosegretario Gianni Letta si alza dal suo posto e va ad abbracciare il capo della Protezione Civile, Giudo Bertolaso, seduto a poca distanza da lui. La scena si è svolta al termine della parte della parata militare dedicata alla Protezione Civile. Dopo il passaggio di tutti i mezzi del Corpo dello Stato che formano il sistema di Protezione Civile, Letta ha lasciato il suo posto ed è andato a stringere la mano al capo della Protezione Civile coinvolto nell’inchiesta del G8 sugli appalti. Il passaggio del settore della Protezione Civile è stato a lungo applaudito dai presenti sul palco delle autorità.
LA PASSEGGIATA DEL PREMIER – Terminata la parata del 2 giugno Silvio Berlusconi, come già in passato, ha percorso un breve tratto a piedi di via dei Fori imperiali tra i saluti della gente. Saluti divisi: all’inizio per il premier molti applausi, qualche «bravo Silvio!» e strette di mano. Ma quando si è avvicinato alle auto per rientrare a Palazzo Grazioli per lui sono arrivati anche molti fischi