«A Natale 30 euro in più sulle tredicesime»
Non è una gran cifra. Ma in tempo di magra tutto fa brodo. Sarà infatti
di circa 30 euro l’aumento che i lavoratori italiani troveranno nella
busta della prossima tredicesima. I conti li ha fatti la Cgia di
Mestre. Due le categorie di dipendenti analizzate: operai specializzati
e impiegati, entrambi occupati nel settore privato. Nel primo caso, si
è preso a campione un profilo con un imponibile Irpef di 22.430 euro.
Ebbene, la tredicesima mensilità, che nel 2008 è stata pari a 1.310
euro, quest’anno toccherà i 1.340 euro (con un aumento del +2,3%). Nel
secondo caso è stato esaminato un altro profilo con un imponibile Irpef
di oltre 30.000 euro. La tredicesima netta incassata l’anno scorso è
stata di 1.740 euro. In questi giorni, invece, si ritroverà con un
assegno di 1.775 euro (35 euro in più) pari ad un aumento, rispetto al
2008, del 2%. Questi piccoli aumenti – sottolinea la confederazione
degli artigiani – sono dovuti sia all’aumento del 3,1% dell’indice
delle rivalutazioni contrattuali (dato dal confronto della media dei
primi 9 mesi del 2009 con lo stesso periodo del 2008) sia del contenuto
aumento dell’inflazione che nei primi 9 mesi di quest’anno, è cresciuta
dello 0,7% rispetto allo stesso intervallo di tempo dell’anno scorso.
«Peccato – dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre –
che nel pacchetto di misure anti crisi in discussione in queste
settimane, il governo non sembra intenzionato a detassare la
tredicesima. Capiamo benissimo che la situazione dei nostri conti
pubblici è molto difficile ma mai come in questo momento abbiamo la
necessità di lasciare in tasca più soldi possibili alle famiglie
italiane. È vero che non necessariamente con una tredicesima più
pesante avremmo registrato fin da subito maggiori consumi, ma non ci
sono solo gli acquisti di Natale. Con l’Epifania partiranno i saldi
invernali e il forte scetticismo che serpeggia nel Paese non lascia
presagire nulla di buono». Intanto arrivano conti più dettagliati sugli
effetti della riduzione dell’acconto Irpef di novembre, riportati in
tabella. La critica. Restano comunque preoccupati i consumatori. Anche
se i calcoli sono corretti, e attestano un incremento della tredicesima
il Natale 2009, per Federconsumatori ed Adusbef sarà un Natale
surgelato. Lo scrivono le due associazioni spiegando che le ricadute
della crisi economica che ha determinato casse integrazioni,
licenziamenti e allontanamento di migliaia di precari dai cicli
produttivi avranno ripercussioni importanti sul potere di acquisto
delle famiglie a reddito fisso, e contemporaneamente lo stesso avverrà
anche dalla chiusura di decine di migliaia di esercizi commerciali e di
botteghe artigiane. Quindi – prosegue la nota – se non si interverrà
con manovre di forte agevolazione della domanda di mercato, la
situazione relativa ai consumi peggiorerà ulteriormente. Perciò
chiediamo che almeno per il mese di dicembre si decidano due cose: la
prima una detassazione della tredicesima e la seconda una forte
riduzione dei prezzi attraverso l’anticipazione dei saldi nel mese di
dicembre. L’Sos. Intanto il quotidiano «Avvenire» lancia l’allarme: «Un
passo indietro, un sostegno in meno, un altro puntello tolto. Pare
incredibile, ma sulla famiglia assistiamo a un’opera di progressiva
sottrazione». Il giornale, in un editoriale dal titolo «Fisco e
famiglia, Qui si smonta invece di costruire», attacca la Finanziaria
che toglie risorse ai nuclei familiari. «Non solo in questa Finanziaria
manca qualsiasi provvedimento strutturale di agevolazione – scrive il
quotidiano dei vescovi – ma non vengono rinnovate neppure le misure di
aiuto una tantum come il bonus varato lo scorso anno. Col risultato di
sottrarre risorse ai nuclei con figli». Dopo aver ricordato che si
discute da anni sul sostegno a chi ha figli, Avvenire rileva che «il
governo, oggi figlio della coalizione che in campagna elettorale ha
promesso l’adozione del quoziente familiare, ripiega inesorabilmente
bandiere e intenzioni».