A ottobre crollo fiducia consumatori
Secondo quanto rileva l’Istat, gli effetti delle tensioni politiche e l’aumento dell’Iva impattano sulla fiducia dei consumatori, che ad ottobre torna a scendere dopo quattro mesi di rialzi consecutivi (da 100,8 di settembre a 97,3).
Se la fiducia delle famiglie torna a calare, ha commentato l’ufficio studi Confcommercio, è “difficile non identificare la causa di questo fenomeno nell’incremento dell’Iva. Non è tanto il provvedimento puntuale – spiega – ad avere abbassato le aspettative delle famiglie, quanto il fatto che esso segna un’inversione di tendenza rispetto alla strategia del contenimento della pressione fiscale perseguita dal Governo durante i mesi estivi”. Peggiorano di fatto sia i giudizi sia le attese sulla situazione economica del Paese, nonché le aspettative sulla disoccupazione.
Peggiorano anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia. Le opinioni sulle opportunità attuali e sulle possibilità future di risparmio sono valutate in diminuzione. Le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un peggiormento.
“Il consistente calo della fiducia dei consumatori rilevato dall’Istat – osserva Confesercenti – è un dato estremamente preoccupante: se le aspettative sono queste, si rischia l’ennesimo Natale di crisi, con le immaginabili conseguenze per le imprese che contavano su una ‘ripresina’ dei consumi in occasione delle festività di fine anno”.
Il dato più confortante è quello sulle retribuzioni contrattuali orarie che, nonostante siano rimaste ferme su base mensile, a settembre hanno segnato un incremento dell’1,4% su base annua. Nei primi nove mesi del 2013 l’indice è cresciuto dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012.