Abita in provincia, le negano il bollettino postale. Pisani: “Una discriminazione inammissibile. Non si rispetta capillarità e diffusione dei mezzi di pagamento”
Se vivi in provincia di Napoli non puoi avere il telefono a casa. Sembra assurdo, eppure è successo ad una donna che abita in provincia. Voleva attivare una nuova linea telefonica con l’operatore Fastweb ma al centralino le hanno detto che, abitando in provincia, non le era consentito effettuare il pagamento tramite bollettino postale. L’unico modo per accedere alla linea era quello relativo al versamento tramite carta di credito o addebito sul conto.
“Un diritto negato a chi paga onestamente le tasse – afferma l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori – . In particolare, il bollettino postale è uno degli strumenti più utilizzati in materia d’incasso. Come si legge nel regolamento di Poste Italiane , esso garantisce capillarità dell’incasso, velocità e certezza dei tempi di accredito, correttezza, completezza e rapidità nella disponibilità dei dati di rendicontazione. E’ chiaro che se il pagamento avviene dalla città o dalla provincia non fa alcuna differenza. Ciò che la compagnia telefonica non ha garantito alla signora è, nello specifico, la nota della capillarità, ovvero la diffusione del servizio di pagamento in tutte le zone. E’ nei diritti della donna poter pagare come meglio crede, a maggior ragione se non dispone di una carta di credito. La carenza e la discriminazione attuata dalla Fastweb non è assolutamente fattibile. Dovere della compagnia è di assicurare al cliente la modalità di pagamento più accessibile e comoda alle sue esigenze fornendo più alternative e modalità di versamento. Non si può lasciare una famiglia senza linea telefonica perché risiede in provincia. E’ assurdo ed inconcepibile”