Abusi edilizi in Campania Stop all’ipotesi del condono-bis
NAPOLI
(3 febbraio) – Stop al condono edilizio, una norma studiata ad hoc per
la Campania. La misura era stata inserita a sorpresa, con un vero e
proprio blitz, nel passaggio a Palazzo Madama del cosiddetto decreto
mille-proroghe. Un emendamento firmato da due senatori del Pdl, Carlo
Sarro e Vincenzo Nespoli. Con un obiettivo preciso: la riapertura dei
termini, fino al 31 dicembre del 2010, della sanatoria approvata dal
governo nel 2004 e che cancellava gli abusi edilizi commessi entro il
31 marzo del 2003.
Ieri, però, il copione è cambiato. E sotto la mannaia delle proposte di
modifica considerate «inammissibili», è caduto non solo l’emendamento
Sarro-Nespoli ma anche quello relativo al piano casa, la norma che
prevedeva regole meno rigide in materia di ampliamenti e
ristrutturazioni.
Il disco rosso ai due provvedimenti è scattato ieri mattina durante
l’esame del mille-proroghe in commissione Affari costituzionali della
Camera.
Lo stesso destino toccato a ben 300 dei 650 emendamenti già presentati
per il decreto. Il motivo? semplice: le proposte di modifiche
riguardavano settori che nulla avevano a vedere con la natura del
provvedimento. «Abbiamo voluto evitare che il decreto si trasformasse
in una sorta di legge omnibus con ingresso libero», ha spiegato il
presidente della commissione, Carlo Vizzini, sempre del Pdl. Una
bocciatura più tecnica che politica. Dal momento che lo stesso Vizzini
ha invitato i gruppi parlamentari ad affrontare questi problemi, «di
grande rilievo» in separata sede, con altri provvedimenti.
Del resto, fra le proposte entrate nel decreto c’è la proroga degli sfratti, approvata una decina di giorni fa dall’esecutivo.
Insomma, il destino del condono edilizio bis sembra segnato. Anche
perché, stando ai regolamenti parlamentari, difficilmente un
provvedimento bocciato in commissione può essere ripresentato in aula.
Il decreto passa ora all’esame della commissione Bilancio per il
necessario parere sulle coperture finanziarie. Il voto entrerà nel vivo
a partire da mercoledì prossimo, con tanto di lavori in notturna per
rispettare i tempi. Poi, già alla fine della prossima settimana
dovrebbe approdare in Aula per il voto.
La riapertura dei termini del condono edilizio aveva innescato un
vespaio di polemiche. Soprattutto da parte dell’opposizione, che aveva
denunciato l’ennesimo colpo di spugna, con il rischio di legittimare
l’ennesima «cementificazione selvaggia».