Abusi – la paurosa stretta del fisco e l’incubo di fine luglio dei contribuenti
Oltre ogni limite: “gentile avvocato tanti suoi colleghi hanno già pagato, lei è nella ristretta minoranza che non ha ancora provveduto”. Inizia così l’ultimo abuso di Equitalia, incubo dei contribuenti italiani.
Paurosa stretta di Equitalia sui contribuenti. Come ogni anno a poche ore dalle ferie di agosto (per i pochi italiani che potranno permettersele), la cara Equitalia, utilizzando dati e pec detenuti per altri motivi, sta inviando pesanti notifiche, con minacce di azioni esecutive immediate, anche per cartelle di poco valore e prescritte, utilizzando per giunta modalità non previste dal regolamento e mettendo in atto, in sostanza, vere e proprie forme di intimidazione.
Non troverebbero infatti altra spiegazione – secondo quanto denuncia l’avvocato Angelo Pisani, fondatore di www.noiconsumatori.it – le ingiunzioni di pagamento inviate in questi giorni da Equitalia anche a numerosi professionisti con preavviso di imminenti azioni esecutive, dal pignoramento sul conto corrente fino al fermo amministrativo dell’auto, per presunti debiti di valore inferiore ai limiti di legge. Ma non basta, perché, nonostante si tratti di multe automobilistiche, peraltro con notifiche scadute e quindi non più esigibili, le ingiunzioni arrivano a decine sulle pec di studio dei professionisti, arrecando così grave danno anche all’immagine professionale dei medesimi.
E’ il caso – per fare un solo esempio sui tanti pervenuti sul tavolo di noiconsumatori.it Movimento Anti Equitalia – di un professionista partenopeo che, per presunti debiti da circa duemila euro, si è visto raggiungere sulla pec di studio da un avviso nel quale Equitalia non solo preannuncia a stretto giro le azioni esecutive, ma addirittura prova a mettere alla berlina lo stesso, comunicandogli che i suoi colleghi avrebbero “già pagato”…
«Capisco che il governo si trovi in evidenti difficoltà economiche – sbotta il presidente di noiconsumatori.it, avvocato Angelo Pisani – ma questo non autorizza certo il fisco ad adottare procedure scorrette nei confronti dei contribuenti. Come sempre – rincara la dose Pisani – mentre la grossa evasione continua a prosperare nei paradisi fiscali, per non parlare dei capitali mafiosi su cui si regge buona parte dell’economia bancaria, si continua a perseguire il cittadino, l’artigiano, il piccolo professionista, colpendo famiglie, imprese, quell’apparato produttivo sul quale si regge l’occupazione nel nostro Paese». «Ricordo ai signori di Equitalia – osserva duro Pisani – che non è corretto inviare sulla Pec di un professionista avvisi che riguardano multe automobilistiche e non già tasse relative alla sua attività professionale. Oltre a ciò – aggiunge – contestiamo duramente l’effetto intimidatorio che si è voluto imprimere a questo genere di missive via mail, perché, come ben sanno gli addetti di Equitalia, per importi di simile consistenza non è possibile effettuare azioni esecutive, né è giusto minacciare odiosi pignoramenti o fermi amministrativi».
«Eleviamo perciò una vibrata protesta – è la drastica conclusione – per quanto sta accadendo, mentre annunciamo il ricorso in tutte le sedi opportune, con segnalazione al Ministero delle Finanze di comportamenti a danno degli italiani che non esitiamo a definire vessatori, e che certamente non giovano a quel rapporto di fiducia tra i cittadini e il fisco che tanto si era inteso sbandierare anche negli ultimi mesi».