NAPOLI (20 aprile) – Un decreto legge per sospendere le procedure di demolizione delle abitazioni abusive in Campania costruite fino al 2003: è quanto sta ipotizzando il Governo in attesa che il nuovo Consiglio regionale legiferi riaprendo i termini del condono edilizio di sette anni fa, i cui effetti furono bloccati sul territorio campano da provvedimenti della Giunta Bassolino, poi però dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale. La notizia fa scalpore, in una delle regioni simbolo dei danni prodotti dal cemento selvaggio e nella quale le demolizioni hanno prodotto, negli ultimi mesi, cortei e proteste di piazza da parte di chi invocava uno stop alle ruspe contro i cosiddetti abusi di necessità. Proprio oggi, a Torre del Greco, in 400 hanno sfilato per chiedere di fermare le demolizioni. Tre mesi fa, a Ischia, il movimento antiruspe si era manifestato anche con tensioni e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Ora si profila una soluzione tecnico-politica, strada che vede da tempo tra i suoi fautori Carlo Sarro, senatore del Pdl, il quale aveva proposto in tal senso un emendamento da inserire già nel decreto milleproroghe, testo poi non ammesso dalla Commissione affari Costituzionali. Quell’emendamento è stato trasformato in una proposta di legge firmata dal senatori del Pdl in Campania. «Ma in questi giorni – riferisce Sarro – il presidente della Regione Caldoro ha sollecitato il governo a una soluzione più veloce rispetto alla via parlamentare». Il neo governatore della Campania – spiega Sarro – avrebbe «interloquito con il presidente Berlusconi e con il sottosegretario Letta. Dalle notizie in mio possesso, l’ipotesi di decreto potrebbe essere in tempi brevi all’esame del consiglio dei ministri». Secondo quanto si è appreso da fonti governative, l’ipotizzato stop per decreto alle demolizioni di abitazioni abusive sarebbe arrivato sul tavolo del pre-consiglio dei ministri di questa mattina su proposta del ministero delle Infrastutture. Ma i tecnici di alcuni dicasteri – in particolare dell’Ambiente e dell’Interno – avrebbero espresso alcune riserve, considerando il rischio di vanificare gli effetti delle sentenze penali di condanna a carico di chi costruisce abusivamente. Per questo il testo del decreto al momento non è stato reso noto e la questione potrebbe essere oggetto di altre riunioni. L’assessore all’Urbanistica della Provincia di Napoli, Nello Palumbo (Udc), definisce «condivisibile» l’ipotesi del decreto, precisando che i suoi effetti «non potrebbero assolutamente estendersi alle opere realizzate dopo il 2003». Soddisfatto anche Franco Regine (Pd), sindaco di Forio d’Ischia, tra i leader della protesta istituzionale contro le demolizioni: «Sarebbe molto positivo attenuare l’impatto di quello che altrimenti risulterebbe un disastro». Sull’isola sono 600 gli abbattimenti previsti in esecuzione di sentenze penali passate in giudicato, un decimo delle seimila demolizioni previste in tutta la provincia. No comment, per ora, del procuratore aggiunto di Napoli Aldo De Chiara, in prima linea nella lotta al cemento illegale: «Bisogna prima leggere l’eventuale provvedimento». Si dice incredulo, invece, il leader regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: «A questo punto manca solo il condono per gli abusi non ancora commessi. E cosa diranno i proprietari di immobili già demoliti? Bisognerebbe farglieli ricostruire…».
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