ACCENDIAMO I RIFLETTORI SULL’EVASIONE FISCALE DEI CINESI IN ITALIA
I riflettori li ha accesi per primo, in queste ultime settimane, il libro dell’ex bancario Vincenzo Imperatore, dal titolo “Io vi accuso” (Chiarelettere). Nel volume si sottolineano le politiche compiacenti adottate dagli istituti di credito nei confronti delle imprese cinesi in Italia. Qualcosa di analogo avverrebbe anche col fisco, «sempre pronto a bastonare i nostri connazionali – sbotta il presidente di NOI CONSUMATORI, Angelo Pisani – ma molto spesso miope quando si tratta di fare accertamenti sui cinesi».
Secondo l’appello lanciato nelle scorse ore da alcune associazioni, in particolare da Confedercontribuenti, ci sarebbero ricavi non
contabilizzati e non dichiarati per decine circa di milioni di
euro, violazioni in materia di Iva per milioni di euro, evasione di Ires e
Irap, e decine di frodi fiscali che in maniera ricorrente vengono scoperte
dalla Guardia di Finanza, con accertamenti di cui non si conoscono mai i reali esiti.
L’associazione dei contribuenti parla inoltre di «attività commerciali che vengono aperte e chiuse con una facilità
incredibile – si legge in una nota dell’Agenparl – e che consentono a imprenditori cinesi senza scrupoli di beffare
l’Agenzia delle Entrate». Senza contare «una evidente azione di non
rispetto delle norme anti riciclaggio». Quanto alle verifiche, hanno permesso nella
maggior parte dei casi di accertare «che spesso rivestono la carica di
amministratori della società soggetti prestanome nullatenenti, tutti di etnia cinese,
scelti dai reali amministratori ‘occulti’ tra i propri parenti, amici od operai
della società con contratti part-time. I singoli amministratori, dopo un breve
periodo di tempo dalla loro nomina, tornavano in Cina risultando, pertanto,
irreperibili sul territorio italiano».
NOI CONSUMATORI chiede che sia fatta piena luce su queste gravi ipotesi di violazione fiscale da parte della comunità cinese e sulle ragioni per le quali si verificherebbe una discriminazione al contrario, fortemente penalizzante per le nostre piccole e medie imprese, ridotte al collasso da una insostenibile pressione fiscale.
IL CANCRO GIALLO il sito web esprime chiaramente il mio pensiero. LA CRISI ECONOMICA ITALIANA ED EUROPEA è DOVUTA PER L ‘80% ALLE Attività CINESI CON SEDE IN ITALIA, CHE NON RISPETTANO LE REGOLE ECONOMICHE E FISCALI, ED AL DISINTERESSE TOTALE DELLE NOSTRE ISTITUZIONI PER LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA.