Accordo Parthenope-Uil l’altolà della Gelmini
Nuvole sulla Parthenope. Due anni e mezzo dopo l’inchiesta sull’ateneo
delle «dieci famiglie», l’università di via Acton finisce di nuovo
sotto i riflettori della cronaca nazionale. E neanche questa volta si
tratta di meriti accademici. Nel mirino c’è la convenzione siglata dal
rettore Gennaro Ferrara con la Uil: in sostanza, l’ateneo riconosce a
tutti gli iscritti al sindacato di Luigi Angeletti 60 crediti per il
corso di laurea triennale in giurisprudenza. Un bello sconto, si dirà,
perché 60 crediti, in soldoni, corrispondono ad un anno di corsi e di
esami. Da qui la reazione del ministro dell’Istruzione Mariastella
Gelmini, che assicura: «Con la circolare n. 160 del 4 settembre, ho
dato disposizioni affinché il massimo dei crediti extrauniversitari
riconosciuti a uno studente scendesse drasticamente da 60 a 30». Come
dire, mai più maxisconti di un terzo. E c’è di più, perché il ministro
vieta anche «tassativamente» convenzioni con organizzazioni di vario
tipo. «Ho fatto in modo che fosse prevista la possibilità di un
riconoscimento al singolo studente su un’accertata esperienza»,
sottolinea la Gelmini. Poi continua: «Ho dato anche disposizioni
all’ufficio legislativo del ministero di verificare la possibilità di
ridurre ulteriormente i crediti extrauniversitari attribuiti dagli
atenei, perché ritengo siano contrari a una logica di tipo
meritocratico e moderno». Pronta la replica di Ferrara, già
vicepresidente della giunta provinciale. «Capisco che il nostro accordo
con la Uil possa essere condivisibile o meno ma è necessario
inquadrarlo nel giusto contesto», dice. Poi prova ad inquadrare
l’accordo rifugiandosi nella «funzione sociale dell’università, che è
quella di avvicinare le persone allo studio durante tutto l’arco della
loro vita». «Fermo restando – chiosa – che la tecnica di riconoscimento
dei crediti può non essere il metodo giusto, da qui a dire che nel
nostro ateneo si regalano le lauree ce ne vuole». Se anche la Uil prova
a difendere l’accordo, il polverone sollevato dalle polemiche sommerge
già l’università. Tanto che tra gli studenti e le matricole dell’ex
Istituto Navale serpeggia il malumore: «Iscriviamoci in massa alla
Uil», dicono in coro definendo «scandaloso, ingiusto e vergognoso»
l’accordo tra l’ateneo e il sindacato. «Quelli della Uil saranno anche
facilitati, ma poi a che serve una laurea presa in questo modo?», si
chiedono.