Acqua: prezzi altissimi per le bollette e servizi di depurazione non adeguati!
I servizi idrici italiani sono carenti,
questo il verdetto del Blue Book 2009, presentato oggi a Bari
nell’ambito della 16/ma Conferenza europea H2Obiettivo2000, i cui dati
sono stati elaborati da Utilitatis, l’Istituto di ricerca sui servizi
pubblici locali.
Se da una parte, infatti, i costi affrontati
ogni mese da una famiglia media arrivano a sfiorare appena i 20 euro,
molto meno delle spese affrontate ad esempio per bollette telefoniche e
combustibili, dall’altra emerge un Paese ancora alle prese con una rete
fognaria tuttora non all’altezza, con picchi negativi, dal punto di
vista della copertura, in Sicilia, Toscana e Campania.
Sul fronte delle tariffe,
si registrano differenze tra città e città: gli estremi sono compresi
tra Agrigento e Milano, e gli abitanti della città isolana devono
pagare assai di più per un’utenza standard di quelli del capoluogo
lombardo, che guida la graduatoria dei comuni con i costi più
contenuti. La spesa media mensile di una famiglia italiana di tre
persone per i servizi idrici, racconta il libro blu, si è attestata nel
2008 a 19,7 euro.
Cifra ben al di sotto, viene sottolineato,
dei costi sostenuti dalle famiglie per affrontare spese per bollette
telefoniche e gas, servizi postali, riscaldamento autonomo e anche
giornali, riviste, cd e libri non scolastici.
A livello
territoriale, informa il Rapporto, nel 2008 il record per il costo più
alto per i servizi idrici se l’è aggiudicata Agrigento, con una spesa
annua di 440 euro, seguita da Arezzo (410) e Pesaro e Urbino (409);
diversamente i costi più contenuti sono stati quelli sopportati da
Milano (103 euro), Treviso e Isernia (108 e 109 euro).
Rete fognaria e depuratori Altro
capitolo dolente analizzato dal Blue Book è quello, purtroppo annoso,
degli impianti di fognatura e di depurazione, di cui sarebbe privo
rispettivamente il 15 e il 30% del Paese. A fronte infatti di una rete
totale di 337.452 chilometri di acquedotti, il servizio di fognature,
con una rete complessiva di poco meno di 165 mila chilometri,
coprirebbe soltanto l’84,7% dei cittadini, quota che scende al 70% per
quanto riguarda i sistemi di depurazione.
A livello regionale,
quest’ultimo capitolo vede la Sicilia maglia nera per gli impianti di
depurazione, con una copertura del 53,9%, seguita da Toscana (62,7%),
Campania (67%) e Sardegna (68%). Quanto alla rete fognaria, le
situazioni più critiche riguardano Sardegna e Liguria (entrambe 75%),
Umbria (77,1%) e Veneto (78,1%).