Addio Nutella? Messaggi ingannevoli e scorretti.
Addio Nutella. Ebbene è quanto polemizza la Ferrero, l’azienda produttrice della crema più famosa del mondo, all’indomani dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo del pacchetto di norme sull’etichettatura dei valori nutrizionali sui prodotti alimentari, con il quale verrebbe lasciata all’Europa la possibilità di decidere se un prodotto può essere pubblicizzato. La cioccolata Nutella, dunque, è un prodotto pro-obesità e i suoi spot pubblicitari non sono veritieri ma scorretti. Dovremmo, allora, dire davvero addio alla tanto amata Nutella?
“La Nutella non ha motivo di essere considerata fuorilegge – spiega il presidente dell’associazione Noi Consumatori, l’avvocato Angelo Pisani -, ma i suoi spot dovranno cambiare o essere aboliti. Il Parlamento europeo ha espresso semplicemente la volontà di fare chiarezza sul contenuto degli alimenti proprio per garantire maggiore consapevolezza e trasparenza ai consumatori. Per questo motivo gli spot della famosa cioccolata sono al centro della polemica, perché non è vero, da come invece ci appare alla tv, che la Nutella fa bene e va mangiata tutti i giorni ma anzi è un alimento ricco di grassi e zuccheri che sicuramente una mamma non raccomanderebbe tanto facilmente ai proprio figli. Così come altri spot in cui si promozionano sempre prodotti dolciari con creme e cioccolato che però sarebbero leggeri e non farebbero venire i brufoli. Possibile una cosa del genere? Certo che no! Se tutti ascoltassero alla lettera quanto viene affermato da queste pubblicità, in teoria potremmo mangiare cioccolata, snack e sfizi a volontà e staremmo sempre in forma ed in perfetta salute. Ma è chiaro che sono solo messaggi persuasivi e scorretti e che gli aspetti nutrizionali di questi alimenti sono ben altri, di certo non salutari. Il Parlamento Ue, dunque, con la nuova disciplina sull’etichettature vuole proprio fornire chiarezza e trasparenza per dare la possibilità ai consumatori di attuare scelte responsabili e consapevoli, perché in ballo, prima di tutto, c’è la salute”.