Addizionali, da gennaio sovrattassa di 62 euro
Sarà un Natale con il freno tirato, quello degli italiani che, dopo le
manovre estive, sono ora alle prese con i calcoli su quanto peseranno le
misure del governo Monti sulle proprie tasche. A partire dalla
tredicesima.
aumento del prezzo delle accise sui carburanti: circa 10 centesimi al
litro in più sulla benzina, 13,6 sul gasolio e 2,6 sul Gpl. I conti sono
presto fatti: da mercoledì scorso fare il pieno (40 litri) di benzina
costa 4 euro in più, mentre riempire il serbatoio di gasolio comporta un
maggior esborso di 5,5 euro. Il che significa che due pieni al mese di
benzina costeranno 136 euro, circa 144 al Sud, dove la distribuzione è
più ingessata e dove sono in vigore molte addizionali regionali, per cui
il carburante può arrivare a costare 1,8 euro. Proiettando l’esborso
sull’intero anno la cifra è notevole: 1.632 euro per percorrere circa
13.500 chilometri, con un aggravio di 96 euro dovuto all’aumento delle
accise. I conti sono destinati a moltiplicarsi se le auto in famiglia
sono più d’una, ipotesi frequente visto che l’Italia detiene il più alto
numero di auto rispetto al resto d’Europa: 59 vetture ogni cento
abitanti.
AUMENTI «MASCHERATI» – E non finisce qui. L’aumento della benzina
è destinato a gravare su tutti i prezzi dei prodotti trasportati. Basta
ascoltare la Coldiretti che fa osservare come in un Paese come
l’Italia, dove l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma,
l’aumento dei carburanti rischia di determinare un effetto valanga sul
prezzo finale dei prodotti, con ogni pasto che, precisa la Coldiretti,
percorre infatti in media quasi 2 mila chilometri prima di giungere
sulle tavole. Quanto alla Cia, Confederazione italiana agricoltori, ha
calcolato in oltre 3 mila euro il costo in più per ogni impresa agricola
per il caro-carburanti. Affermazioni che devono aver colpito il
presidente dell’Unione petrolifera, Pasquale De Vita, che ha detto:
«Attenzione ai rincari delle merci di largo consumo, alimentari in
testa, «mascherati» con gli aumenti dei carburanti».
ADDIZIONALE COL BOTTO – È vero, la sovrattassa regionale
sull’Irpef sarà pagata solo a gennaio da lavoratori dipendenti e
pensionati (a giugno dagli autonomi). Ma quanti di loro, dovendo mettere
mano alla tredicesima per i regali di Natale, non ci faranno un
pensierino? Una prudenza comprensibile soprattutto nelle Regioni dove
l’aliquota dell’addizionale, passata dallo 0,9% all’1,23%, si somma a
quelle preesistenti. È il caso di tre Regioni: Calabria, Campania e
Molise che hanno dovuto applicare un’addizionale dello 0,30% a causa del
deficit sanitario. In queste Regioni l’aliquota complessiva sarà del
2,03%, il che vuol dire per un dipendente con reddito imponibile medio
di 16.200 euro in Campania, sborsare 329 euro, 53 in più dell’anno
scorso e più di un cittadino lombardo con un imponibile di 22 mila euro
(298 euro) o di un veneto con 19.200 euro di imponibile, che pagherà 236
euro. In media in Italia
il maggiore esborso complessivo sarà di 62 euro in più, da un prelievo
(calcolato sui redditi medi) di 231 euro a un prelievo di 293 euro.
L’INCUBO DELLA CASA – Non è ancora chiaro quando nel 2012 si
comincerà a pagare la nuova tassa sulla casa: l’Imu. Ma certo in molti,
tra quelli che finora erano stati esentati perché titolari solo di prima
abitazione, stanno già facendo i conti. Paradossalmente gli unici a
tirare il fiato potrebbero essere coloro che invece già pagavano l’Ici
su eventuali altre case oltre alla prima: la scadenza del 16 dicembre,
secondo il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, potrebbe essere
prorogata.