AdMob, consumatori contro Google
MILANO – L’acquisizione da
parte di Google di AdMob, fornitore di servizi di pubblicità per
cellulari, deve essere fermata dall’antitrust. A chiederlo sono due
associazioni americane per i diritti civili, che lunedì hanno inviato a Jon Leibowitz, presidente della Federal Trade Commission (Ftc),
l’agenzia governativa che si occupa di vigilare sulle pratiche
anticoncorrenza e di tutelare i consumatori. Secondo Consumer Watch e
il Center for Digital Democracy, l’accordo previsto «indebolirebbe
consistentemente la concorrenza nel mercato sempre più importante della
pubblicità su cellulare». Senza contare – aggiungono i due gruppi – i
problemi di privacy. «Google
ammassa una miniera d’oro di dati tracciando il comportamento dei
consumatori mentre usano il suo motore di ricerca e altri servizi
online», recita la missiva. «Combinare queste informazioni con quelle
raccolte da AdMob darebbe a Google un’enorme quantità di dati sui
consumatori da sfruttare».
L’ACCORDO – L’azienda di
Mountain View ha raggiunto un accordo lo scorso mese per l’acquisto di
AdMob per 750 milioni di dollari in azioni. In questo modo Google
intende incrementare le vendite di pubblicità che appaiono nelle
applicazioni sui cellulari. Assieme ad AdMob infatti formerà la più
grande società di advertising mobile – calcola Business Week– controllando tra il 30 e il 40 per cento del mercato.
TERZA ACQUISIZIONE – La scorsa
settimana l’azienda californiana ha ricevuto una richiesta di
informazioni aggiuntive da parte della Ftc relative all’acquisizione.
Google ritiene che anche dopo l’acquisto di AdMob il mercato della
pubblicità su cellulare rimarrà competitivo, e che dello stesso parere
sarà l’agenzia. Se approvato, l’accordo segnerebbe la terza
acquisizione in termini di valore da parte di Google, dopo quella di
DoubleClick per 3,1 miliardi di dollari e quella di YouTube per 1,65
miliardi di dollari.