Aeroporto Capodichino, il Comune non compra. Pisani: "Negato un nodo importante per Napoli. Che il Comune faccia meno sprechi!"
L’aeroporto di Capodichino in vendita. Lo scalo partenopeo tornerà ad essere italiano ma resterà privato. Palazzo San Giacomo ha rinunciato al diritto di prelazione sul 65% delle azioni della Baa-Gesac, controllata dagli spagnoli di Ferrovial che le hanno messo sul mercato per fare «cassa». Il Comune di Napoli, che ha ricevuto un’offerta di 155milioni di euro per l’acquisto di 160mila azioni, non avrebbe soldi a sufficienza per poter affrontare l’acquisto dell’aeroporto napoletano. Chi garantirà i napoletani e tutta la regione sulla qualità del servizio erogato da Capodichino? E chi garantirà il rispetto di certi standard? Saggese cerca di tranquillizzare: «Anche la Provincia detiene un pacchetto azionario del 12,5%. Stiamo scrivendo al presidente Luigi Cesaro perché le loro quote e le nostre possano unirsi, arrivare al 25% ed esercitare una sorta di controllo di qualità sulla gestione di chi acquisterà Capodichino. Detto questo, ci sono già delle clausole di salvaguardia per tutto il territorio».
Il Presidente della Provincia Cesaro sarebbe intenzionato a prendere tempo, ma il patto istituzionale dovrebbe decollare anche se resta comunque difficile immagnare che la Provincia possa sborsare una tal cifra.
“Assurdo, adesso Napoli non possiede nemmeno più l’aeroporto – commenta l’avv. Angelo Pisani, Presidente dell’ associazioe NoiConsumatori -. E’ successa la stessa cosa del 1997 quando l’allora sindaco di Napoli Antonio Bassolino cedette alla Gesac lo scalo. E anche adesso come allora è stato preso un pezzo importante per Napoli e per il suo sviluppo”.
” Con il passaggio dello scalo ai privati ,chi garantirà l’alta qualità nella gestione dei servizi aeroportuali? E’ davvero scandaloso che il Comune non abbia denaro a sufficienza per procedere all’ acquisto con tutto quello che si spende per gli stipendi altissimi dei consiglieri e dei dipendenti comunali, che sono numericamente troppi e tanti altri sprechi. Si è parlato tanto di costi della politica, di bilancio, e adesso chi ne paga le conseguenze sono, come sempre, i consumatori che non hanno diritto nemmeno ad un’aeropoto pubblico! Che si sperperino meno soldi dalle casse comunali . conclude Pisani – e si pensi davvero ad una riqualificazione della città partenopea che parte innanzitutto dalla riappropriazione del nostro aeroporto, polo importante per il turismo e per l’internzazionalizzazione della città”.