Aggiornamenti epidemia carni suine: 149 i morti in Messico. Casi in Spagna e in Scozia
Cresce l’allarme per l’influenza suina e i
morti in Messico sono saliti a 149. Arrivano i primi casi in Europa:
uno in Spagna e due in Scozia.
L’Oms potrebbe alzare l’allerta a livello 5.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non esclude la possibilità
di alzare il livello di allerta direttamente dalla fase tre alla fase
cinque su un totale di sei. Lo ha annunciato oggi a Ginevra un
portavoce. «Non voglio pregiudicare la decisione del comitato di
emergenza. La situazione è in evoluzione», ha detto il portavoce
Gregory Hartl, affermando che il comitato dell’Oms riunito oggi a
Ginevra potrebbe decidere di alzare il livello d’allerta a quattro o
cinque, ma ci sono diverse considerazioni sul tavolo, ha aggiunto.
Sospetti in Italia, primi test negativi. Una
donna è sotto osservazione a Venezia anche se i primi test tendono ad
escludere un contagio da parte del virus dell’influenza suina. I
sospetti sono concentrati su una donna di 31 anni originaria del Veneto
orientale è ricoverata in isolamento nel reparto di malattie infettive
dell’ospedale di Venezia per sospetta influenza suina. Le condizioni
della paziente sono giudicate buone e non è in pericolo di vita. La
donna era appena rientrata da San Diego in California con febbre alta,
mal di gola, dolori articolari ed è stata sottoposta in via
precauzionale a tutti gli accertamenti del caso. I primi accertamenti
con test rapido hanno dato esito negativo, ma bisogna attendere la sera
per gli altri risultati.
La commissaria europea alla sanità
Androulla Vassiliou ha chiesto una riunione straordinaria dei ministri
della sanità dell’Ue che si terrà giovedì prossimo nel pomeriggio a
Lussemburgo. E dalla commissaria Ue arriva l’invito ai cittadini
europei a evitare i viaggi non essenziali verso le aree direttamente
interessate dall’epidemia di influenza da suini. Anche dalla Farnesina
arriva l’invito a non partire per Messico e Sati Unit. Indicazioni si
trovano sul sito viaggiare sicuri collegato con la Farnesina e le varie unità di crisi.
Prevenzione europea.
Sono almeno tre le misure di prevenzione per far fronte ai potenziali
rischi di epidemia di cui i ministri degli esteri della Ue discuteranno
con la commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou, in un
incontro oggi a Lussemburgo: 1- maggiore prevenzione negli aeroporti,
in particolare verso i passeggeri che provengono dalle aree considerate
a rischio. 2- Campagna di informazione rivolta ai passeggeri europei.
3- Stretto coordinamento tra gli Stati membri per l’eventuale
trasferimento di vaccini e medicinali ai partner che ne dovessero avere
bisogno, secondo il principio della solidarietà normalmente seguito in
caso di emergenza sanitaria.
Preoccupazione dell’Onu. Le
Nazioni Unite sono «preoccupate» per il diffondersi della febbre suina,
che può «creare una nuova pandemia di influenza». Lo ha detto oggi il
segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon parlando con i giornalisti.
Secondo il segretario generale, «l’influenza da suini dimostra ancora
una volta che, nel nostro mondo interconnesso, nessuna nazione può
affrontare minacce simili con le sue sole forze». Se l’epidemia
diventerà una pandemia, cioè un’epidemia a diffusione vastissima, per
il capo del Palazzo di Vetro sarà necessario «dimostrare una
solidarietà globale».
Messico: 110 morti. Nelle ultime 24
ore sono morte altre sette persone a Città del Messico. Armando Ahued,
nel precisare che sempre nella capitale, ci sono anche 17 nuovi casi di
contagio, ha rilevato che due delle sette persone morte per l’influenza
ieri «sono decedute un paio di ore dopo essere state ricoverate, in
quanto il virus era già in una fase molto avanzata». Le perosne
contagiate sono 1.614 e di queste più di 400, ha proseguito il
ministro, sono ancora ricoverate presso le strutture sanitarie del
paese, mentre un migliaio sono state dimesse. Il settore sanitario
sta d’altra parte portando avanti di ora in ora le misure di
prevenzione predisposte, così come è distribuito senza
sosta l’antivirale che si sta dimostrando particolarmente efficace.
Città del Messico allo studio stop attività economiche.
Le autorità di Città del Messico stanno valutando con il governo
federale e con le associazioni degli imprenditori l’eventuale stop
delle attività economiche nella capitale. Su una scala di gravità da 1
a 10, la situazione nella capitale messicana, dove vivono 20 milioni di
persone, si trova a livello 8. «Arrivare al massimo vorrebbe per
esempio dire chiudere l’aeroporto internazionale, e i terminal dei
bus», ha precisato il sindaco. Intanto sono stati chiusi gli asili
nido che ospitano circa 44 mila neonati e bambini fino a 4 anni di età.
È salito quattro in Brasile
il numero di possibili casi di influenza da suini. Una coppia appena
tornata dalla luna di miele a Cancun (Messico) è stata ricoverata oggi
in osservazione in un ospedale di Belo Horizonte, capitale dello stato
di Minas Gerais, con possibili sintomi dell’influenza da suini.
Frattini: per l’Italia rischi insignificanti.
Per l’Italia «i rischi sono davvero insignificanti»: lo ha detto il
ministro degli esteri Franco Frattini, al suo arrivo al Consiglio dei
ministri degli esteri della Ue che oggi farà il punto sull’epidemia da
influenza da suini.
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi riferirà domani in Aula al Senato, alle 16,30, sugli sviluppi dell’influenza da suini.
In Italia unità di crisi al lavoro. È stata attivata presso il ministero del Welfare
l’Unità di crisi sull’influenza da suini. Lo ha detto il
sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio. Sarà attivato entro oggi
il numero verde di supporto per fornire informazioni ai
cittadini. Contro una possibile pandemia di febbre suina, «stiamo
studiando una strategia vaccinale da mettere in atto in caso di
necessità». Il sottosegretario ha confermato che il nostro Paese ha già
a disposizione «40 milioni di dosi di farmaci antivirali, di cui 30
milioni di oseltamivir e 10 milioni di zanamivir». Quanto invece a un
futuro vaccino, per avere a disposizione un prodotto specifico in
questi casi «normalmente servono circa 6 mesi».
Fazio: negativi 5 casi italiani controllati. Sono
negativi i controlli sui primi cinque viaggiatori italiani che, tornati
da zone a rischio per l’influenza dei suini, con alcuni sintomi, si
sono sottoposti in Italia ad accertamenti. Lo ha detto oggi a Milano il
sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio. «La situazione è
attualmente sotto controllo – ha detto il sottosegretario – noi non
abbiamo casi dimostrati in Italia. È sotto controllo anche tutto il
meccanismo che abbiamo messo in essere sin dall’inizio dell’epidemia: è
in realtà da parecchio tempo che ci prepariamo insieme agli altri Paesi
europei a questi fenomeni, quindi abbiamo subito attivato l’unità di
monitoraggio e i mille medici sentinella della rete InfluNet che
abbiamo in Italia anche in collaborazione con l’Istituto Superiore di
Sanità».
Confermato nuovo caso in Spagna. È stato
confermato un caso in Spagna, dove 17 persone sono al momento sotto
controllo in Catalogna, a Girona e Barcellona, a Valencia, Teruel, in
Andalusia, a Cadice, in Castiglia. Il ministro spagnolo della Sanità,
Trinidad Jimenez, ha dichiarato che un caso è stato scoperto in una
persona che arrivava da un viaggio in Messico. «E’ stato confermato che
i test effettuati sul paziente (un ragazzo di 23 anni
rientrato dal
Messico il 22 aprile) di Almensa (Sud-Est della Spagna) per l’influenza
porcina sono risultati positivi». All’aeroporto di Madrid Barajas, che
accoglie ogni giorno quattro voli dal Messico, i viaggiatori vengono
ricevuti da operatori del ministero della sanità e da agenti della
Guardia civil, con una mascherina blu sulla bocca, che raccolgono i
dati personali e consigliano loro di rivolgersi immediatamente a un
centro sanitario in caso di sintomi influenzali.
Due casi accertati in Scozia.
Due persone sono risultate positive ai test per l’influenza da suini.
Il ministro della Sanità scozzese Nicola Sturgeon ha precisato che le
due persone – di recente state in Messico – «si stanno riprendendo
bene».
Casi sospetti in Europa. In Europa sono 12 i casi
sospetti di influenza da suini, concentrati in Spagna, Francia e Gran
Bretagna (Scozia). Lo rendono noto i Centri europei per il controllo
delle malattie (Ecdc). Tutti i casi sospetti, informano gli Ecdc, sono
sotto osservazione e tutti sono tornati dal Messico. Pazienti
in osservazione ci sono anche in Danimarca e Svezia: in tutto una
decina di persone. Rientrato l’allarme in Norvegia per un turista di
rientro dal Messico, le prime analisi escludono il contagio.
Caso sospetto in Israele. Un
uomo appena rientrato dal Messico è stato ricoverato oggi in un
ospedale di Kfar Saba (a nord di Tel Aviv) e posto in isolamento. Fra i
sintomi sospetti rilevati figurano una forte febbre e tosse.
Svizzera: 5 sospetti. In
Svizzera cinque pazienti sono attualmente sottoposti ad esami medici,
ha indicato oggi un portavoce del competente Ufficio federale della
sanità pubblica (Ufsp). Tutti presentano sintomi influenzali e sono
appena rientrati in Svizzera dal Messico.
Barroso: per ora emergenza solo nel continente americano. «Attualmente
è limitata al continente americano, la situazione di emergenza di
sanità pubblica». Lo ha dichiarato oggi il presidente della Commissione
europea Josè Manuel Barroso.
Ue: no alla psicosi. Per ora
in Europa non ci sono casi segnalati di influenza da suini. Lo ha
assicurato il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, nel
corso della trasmissione Panorama del giorno. «La commissaria
che si occupa di queste tematiche – ha spiegato Tajani – è già in
contatto con diversi paesi Ue per valutare le iniziative da prendere
tutti insieme». In ogni caso, ha proseguito, «non dobbiamo farci
prendere dalla psicosi e dalla paura».
Francia: per ora banali influnze. Altri 4 casi sospetti. «I
casi che avevano suscitato la nostra attenzione si sono rivelati
negativi e non legati all’influenza da suini»: lo ha detto la ministra
della Sanità francese, Roselyne Bachelot, parlando di casi di «banali
influenze». Intanto sono sotto osservazione quattro nuovi casi sospetti
– di viaggiatori provenienti dal Messico e dagli Stati Uniti. I quattro
sono residenti a Lione, Pau, Poitiers e Nantes.
Obama: influenza è causa di preoccupazione, non di allarme. L’influenza
da suini è «causa di preoccupazione» per gli Stati Uniti. Lo ha detto
il presidente Barack Obama in un discorso all’Accademia Nazionale delle
Scienze. L’amministrazione Obama «sta seguendo con attenzione» gli
sviluppi, ma «non c’è ragione di allarme»: lo ha detto il presidente
Barack Obama. Lo stato d’emergenza è una precauzione. Anche il
Dipartimento americano a invitato a evitare viaggi non essenziali in
Messico.
Stato d’emergenza in Usa. In un briefing appositamente convocato alla Casa Bianca,
il segretario per la Sicurezza Nazionale, Janet Napolitano, ha
precisato che è stata adottato lo stato d’emergenza sanitaria perché in
cinque Stati americani sono stati finora accertati 20 casi: 8 a New
York, 7 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio. Altri 4
casi sono stati riscontrati dalle autorità canadesi nella provincia
della Nova Scotia. L’ambasciata degli Stati Uniti a Città del Messico
ha sospeso per i prossimi tre giorni l’attenzione al pubblico per le
richieste di visto d’ingresso negli Usa, come misura preventiva contro
l’influenza da suini.
Usa: c’è da aspettarsi morti. Gli
Stati Uniti si devono aspettare che l’influenza da suini provochi anche
in America casi più gravi di quelli che sono stati registrati finora e
forse anche dei morti. Lo ha detto alla rete televisiva Abc Richard
Besser, il direttore dei Centers for Disease Control and Prevention
(Cdc) di Atlanta. «Non sono rassicurato dal fatto che non abbiamo avuto
casi più gravi», ha detto Besser. Fino ad ora sono stati
registrati venti casi di influenza da suini.
Novartis contattata da Oms per vaccino. Il
gruppo farmaceutico svizzero Novartis è stato contattato
dall’Organizzazione mondiale della sanità per lo sviluppo di un vaccino
contro la febbre suina. «Noi siamo in contatto con l’Oms per lo
sviluppo di un vaccino» contro il virus di tipo A/H1N1, ha precisato un
portavoce di Novartis, anche se al momento, ha aggiunto, non «abbiamo
ancora ricevuto» un ceppo del virus per iniziare la fase di ricerca.
«Dal momento in cui riceveremo una richiesta, noi prenderemo le
disposizioni necessarie», ha continuato il portavoce.
Fiumicino: passeggeri tranquilli.
I volantini preparati dal ministero del Welfare con i consigli per i
viaggiatori in partenza o in arrivo dalle zone colpite da influenza da
suini, si trovano nella Direzione della Sanità Aerea di Fiumicino e
verranno distribuiti ai passeggeri. Tra i viaggiatori, per lo più
americani che ritornano a casa dopo una breve vacanza trascorsa nel
nostro Paese, e italiani che si recano negli Stati Uniti per motivi di
lavoro, ma anche di turismo, non c’è allarme nè particolare
apprensione. «La notizia dell’influenza da suini l’ho appresa come
tutti da TV e giornali, ma questo – dice Enzo Armetta – non mi
impedisce di tornare a Phoenix, in Arizona, dove vivo e lavoro ormai da
25 anni, da quando, cioè, mi sono trasferito da Palermo dove sono nato
circa 50 anni fa. Certo – aggiunge – magari presterò maggiore cura
nell’igiene e forse eviterò anche di mangiare carne di maiale, anche
se, da quello che ho capito, il contagio può avvenire da animale vivo a
uomo». «No, non sono spaventato – dice un altro italiano, giovane uomo
d’affari in partenza per New York – Negli Stati Uniti ci vado spesso e
continuerò a farlo, anche e soprattutto perchè lo prevede il tipo di
lavoro che svolgo. La mia famiglia? Beh, loro non possono venire con
me, ma se fosse possibile non avrei alcuna esitazione a fare imbarcare
mia moglie e mio figlio su un aereo diretto negli Usa».
Roma pronta all’emergenza. «A
causa della emergenza dell’influenza di origine suina proveniente dal
continente americano e dei possibili contagi in Italia e a Roma
l’assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso e il professore
Fernando Aiuti, presidente della Commissione speciale Politiche
Sanitarie, hanno istituito una Commissione di esperti per le eventuali
emergenze sanitarie legate all’influenza». Lo comunica il sindaco di
Roma, Gianni Alemanno. «La decisione è stata presa poiché Roma si trova
più esposta rispetto ad altre città italiane per l’elevato numero di
turisti e pellegrini – aggiunge – per la presenza di immigrati, molti
dei quali si trovano in situazioni sociali e sanitarie disagiate, per
le numerose attività industriali e commerciali con scambi
internazionali, per la presenza di ambasciate e per i collegamenti
aerei diretti con le nazioni colpite dall’epidemia influenzale». «La
Commissione, che opererà a titolo gratuito, è composta oltre che dal
professore Fernando Aiuti, dal professore Giuseppe Ippolito, direttore
scientifico I.N.M. dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, dal
professore Vincenzo Vullo, direttore delle Malattie infettive e
Tropicali del Policlinico Umberto I di Roma e dal professore Paolo
Rossi direttore della Clinica Pediatrica del Policlinico Tor Vergata e
primario di Infettivologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma»,
conclude il sindaco.
Virologo: scontato arriverà anche in Italia. «È
scontato che questa influenza arriverà anche in Italia, ma non sarà una
tragedia perchè siamo in presenza di un’influenza normale e non come
l’aviaria. Saremo certo più favoriti se riusciremo ad avere il contagio
il più tardi possibile». Lo ha affermato Pietro Crovari, ordinario
d’Igiene generale all’università di Genova parlando a margine
dell’incontro «Vaccini: miti e leggende» organizzato da Farmindustria.
«Non parlerei di pandemia – ha spiegato – ma di epidemia influenzale.
Non ci troviamo di fronte ad un virus del tutto nuovo perchè si tratta
dell’erede del ‘H1N1’ isolato nel 1933. Questo virus che sta colpendo
il Messico forse è mutato nel 60-70% ma non è comunque completamente
nuovo».
Nessun rischio per carne di maiale. «Nessun rischio per la carne di maiale»: la Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SITI)
tranquillizza su possibili contagi alimentari dell’influenza suina. «Le
notizie provenienti dalle autorità sanitarie internazionali – spiega
Carlo Signorelli, vicepresidente della SITI – rivelano la diffusione di
un’epidemia simile alla nota influenza stagionale con trasmissione per
via aerea ma non particolarmente aggressiva. Teniamo conto che le morti
sono avvenute in un paese come il Messico di livello complessivo
igienico-sanitario e assistenziale molto più carente rispetto ai paesi
industrializzati». Per SITI «il sistema di allerta e le strutture di
prevenzione e cura del nostro Paese sono in grado di far fronte
efficacemente a questo problema sanitario come avvenuto in passato per
altri casi simili».