Agriturismo, multe per chi non serve prodotti campani
Controlli rigorosi, multe salate e perfino la chiusura delle attività
per chi viola il regolamento, battage pubblicitario e risorse ingenti
per chi invece ha le carte in regola. Entra oggi in vigore il
regolamento di attuazione della legge regionale sull’Agriturismo del
novembre del 2008. «Nuove regole per valorizzare il comparto, innalzare
la qualità dei servizi e promuovere i prodotti del nostro territorio»,
spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Nappi. Un patto
per la qualità tra la Regione e le 772 aziende campane (la provincia
che ne conta di più è quella di Salerno, seguita da Benevento, Caserta,
Avellino e infine Napoli) «che stimoli le imprese a rappresentare con
maggiore forza l’enorme potenzialità del nostro sistema agroalimentare,
con preferenza per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a
marchio Dop, Igp, Igt, Doc e Docg». Sulle tavole degli agriturismi,
infatti, l’85 per cento dei prodotti dovrà essere made in Campania. Il
ricorso a prodotti extraregionali non potrà superare la soglia del 15
per cento. E per chi sarà in grado di assicurare prodotti al 100 per
cento campani, l’iscrizione in un’apposita guida Gold che la Regione si
impegna a promuovere su scala nazionale e internazionale. Ma anche
risorse importanti per il rinnovamento, l’adeguamento e la
riqualificazione delle strutture ricettive. «Nel giro di poche
settimane – aggiunge l’assessore – emaneremo un bando da 20 milioni».
Per gli imprenditori che investono, i primi 50mila euro li mette la
Regione. Per investimenti superiori, il contributo regionale andrà a
coprire percentuali significative: fino al 75 per cento per
investimenti da 200mila euro, fino al 60 per cento per investimenti
fino al mezzo milione. Il contributo massimo per ogni azienda è stato
fissato a 500mila euro. A fronte di questi incentivi, la Regione
pretende servizi di qualità e assicura controlli molto rigorosi. Le
verifiche ordinarie sono affidate a Comuni, Province e Asl, ma Palazzo
Santa Lucia, qualora ce ne fosse bisogno, ha potere di intervento
sostitutivo. «Ci avvarremo della collaborazione di tre enti autonomi
rispetto alla Regione: il corpo forestale dello Stato, l’Istituto
zooprofilattico del Mezzogiorno e l’Istituto mediterraneo di
certificazione agroalimentare», spiega Nappi. In più, dai primi di
febbraio sarà operativo il numero verde 800881017 per fornire
informazioni sulle strutture agrituristiche, ma anche per raccogliere
segnalazioni da parte della clientela. Sul capitolo formazione del
personale, l’assessore è in procinto di stringere un accordo con la
Direzione scolastica. «Siamo al lavoro – dice Nappi – trovare un’intesa
affinché i corsi di formazione siano affidati agli istituti alberghieri
della nostra regione». Soddisfazione da parte del settore. Per Vittoria
Brancaccio, presidente di Agritourist Italia, «la legge ha fissato dei
parametri per cui l’agriturismo è un’attività integrativa a quella
agricola. Il regolamento consente di qualificare l’offerta su aspetti
strutturali e parametri oggettivi». Secondo Mena Caccioppoli di
Terranostra Campania, «le nuove regole aprono uno scenario nuovo:
dietro l’agriturismo deve esserci un’azienda agricola vera». Intanto
l’assessore Nappi annuncia per il 2 febbraio, a Città della Scienza, la
convocazione dell’assemblea degli imprenditori agrituristici.
All’ordine del giorno, anche la presentazione del bando da 20 milioni.