A/h1n1, via a rivendita vaccini
Dopo la paura per la pandemia, è iniziata in Europa la corsa alla rivendita dei vaccini contro l’influenza a/h1n1. In molti Paesi, infatti, i vaccinati sono stati meno del previsto e milioni di dosi sono rimaste inutilizzate nei magazzini. Così vari governi, da quello francese a quello tedesco, hanno deciso di rivendere le dosi in eccesso ad altre nazioni. In Italia una decisione a riguardo verrà presa dopo la fine della campagna vaccinale.
Per
ricollocare le scorte di vaccino inutilizzate c’è ancora mercato. Se in
Europa si tira un sospiro di sollievo, anche se la stessa Oms invita e
non cantar vittoria troppo presto, sottolineando che il pericolo
pandemia resta e potrebbero comunque verificarsi nuovi picchi, in Asia
e in particolare in Cina è invece allarme. In questi Paesi il virus
a/h1n1 si sta rapidamente diffondendo nelle campagne e si teme un picco
di casi con il prossimo capodanno lunare, quando milioni di cinesi
torneranno nei luoghi d’origine per i festeggiamenti.
Via alle dosi in “saldo”
Vari
governi si sono fatti i conti in tasca e hanno concluso che la
soluzione più conveniente è rivendere le dosi di vaccino pandemico in
eccesso ad altri Paesi che invece sono senza scorte. Infatti, dal
momento che l’Oms ha comunicato che una sola dose è sufficiente ad
immunizzare i soggetti adulti (invece delle due dosi inizialmente
previste), le scorte acquistate dalla aziende farmaceutiche sono
risultate in eccesso in numerosi Paesi europei, dove, inoltre, anche la
percentuale di cittadini che ha deciso di vaccinarsi è stata inferiore
a quella prevista.
Il ministero della Salute francese ha
annunciato oggi di aver cominciato a rivendere all’estero una parte del
proprio stock di vaccini (la Francia aveva acquistato 94 milioni di
dosi per una spesa totale di 675 milioni di euro e dall’inizio della
campagna vaccinale, lo scorso 21 ottobre, sono stati vaccinati circa 5
milioni di francesi): Tra i primi acquirenti, il Qatar ha già
acquistato 300mila dosi e il negoziato è avviato anche con l’Egitto,
che si augura di acquistare due milioni di dosi.
Altre
trattative sono in corso anche con l’Ucraina, Paese dove la Francia è
in concorrenza, secondo alcune fonti, con la Germania. E proprio la
Germania avrebbe intenzione di rivendere oltre due milioni di dosi di
vaccino: ne ha ordinate 50 milioni (su una popolazione di 80 mln di
persone) quando si pensava fossero necessarie due dosi a persona.
Finora solo poco più del 5% della popolazione si è vaccinata.
L’intenzione di rivendere il vaccino sarebbe anche della Spagna, e pure
la Svizzera si avvia a rivendere circa 4,5 mln dei 13 mln di dosi
acquistate. –
In Italia si decide dopo la campagna vaccinale
E
la situazione in Italia? Il nostro Paese ha ordinato 48 mln di dosi,
con l’obiettivo di vaccinare il 40% della popolazione, a partire dalle
categorie a rischio e quelle di pubblica utilità. Ad oggi sono state
somministrate circa 840.000 dosi. Rispetto alla possibilità di
rivendere parte dello stock ordinato, ha precisato il direttore
generale Prevenzione e sanità del ministero della Salute, Fabrizio
Oleari, “nessuna decisione è stata assunta ed occorre prima arrivare
alla fine della campagna vaccinale. E’ però evidente – ha sottolineato
– che l’Italia è tra i paesi Ue che hanno acquistato un minor numero di
dosi e già esiste l’impegno a donare all’Oms il 10% delle scorte in
favore dei Paesi più poveri”. Si tratta, ha concluso Oleari, “di vedere
quante dosi rimarranno alla fine della campagna ed il ministro farà le
proprie valutazioni”. Dell’eventuale opzione “rivendita”, dunque, si
riparlerà non prima degli inizi di febbraio.