Al via la class action a tutela del consumatore
Dal primo gennaio 2010 è in vigore,
dopo ben tre rinvii, l’azione di classe, introdotta nel nostro
ordinamento giuridico dal comma 446 dell’articolo 2 della legge 24
dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), che ha aggiunto l’art.
140-bis al codice del consumo approvato con decreto legislativo
6 settembre 2005, n. 206. Questo articolo è stato successivamente
modificato dall’art. 49 della legge 23 luglio 2009, n. 99, intitolata Disposizioni per lo sviluppo e l’internalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
L’azione
di classe, per essere stata mutuata dagli Stati Uniti, dove è assurta a
vero e proprio spauracchio di aziende scorrette grazie all’azione di
potentissime associazioni di tutela dei consumatori e di studi legali
agguerriti e bene organizzati, è meglio conosciuta, anche da noi, con
l’originaria denominazione di class action (anche se ha caratteristiche meno incisive dell’omologa azione statunitense) , ed ha come finalità quella di porre riparo, per restare alla terminologia di lingua inglese, ai mass torts (danni di massa)
posti in essere da operatori privati a danno di un numero indefinito –
ma quasi sempre molto elevato – di consumatori o di utenti.