Un giorno senza pasta: le associazioni dei consumatori protestano contro i rincari selvaggi del grano e invitano a rinunciare, per tutta la giornata, al piatto nazionale per antonomasia. Lo sciopero della pasta è un gesto simbolico contro la stangata alimentare che peserà sulle famiglie di 700 euro l’anno. Alla protesta ha aderito anche il Guardasigilli Clemente Mastella, indicato dalle associazioni come esempio per tutti i politici.
I consumatori che hanno aderito alla dieta forzata si sono dati appuntamento davanti a Montecitorio, apice della protesta.
Fra questi, anche il ministro della Giustizia, Clemente Mastella (che ha dichiarato che per un giorno rinuncerà al suo piatto preferito, i paccheri con pomodori e ricotta) e quello della salute, Rosy Bindi.A nulla è servito dunque l’incontro fra i ministri De Castro e Bersani con i rappresentanti della grande distribuzione, che martedì hanno cercato di raggiungere un’intesa sugli aumenti, spuntando solo la promessa, da parte della Gdo, a contenere gli aumenti dei prezzi degli alimentari fino a fine anno