ALIMENTAZIONE. Parmigiano, la difesa del Made in Italy in discussione alla Corte Giustizia Ue
La commercializzazione in Germania del Parmesan, che non ha niente a che fare con il Parmigiano Reggiano, potrebbe rappresentare una violazione alle norme europee (Reg. (CEE) N. 2081/92). Se ne sta discutendo presso la Corte di giustizia Ue (CGCE) dopo la denuncia alla Commissione Europea, nel 2003, proveniente da alcuni operatori economici. Le conclusioni dell’udienza sono previste per il giugno 2007. A seguito del ricorso presentato dalla Commissione nel 2005 contro la Germania dinanzi alla CGCE, arriva la tesi di difesa tedesca secondo cui il termine “Parmigiano”, se singolarmente utilizzato, verrebbe percepito quale denominazione generica e non sussisterebbe per il consumatore alcun collegamento con una regione geografica determinata. La Germania rifiuta quindi di perseguire come illecito nel suo territorio nazionale l’impiego della denominazione “Parmesan” nell’etichettatura di prodotti non corrispondenti al disciplinare della denominazione d’origine protetta “Parmigiano Reggiano”. Diversa però l’opinione della Commissione per la quale “il termine “Parmesan” è traduzione della denominazione “Parmigiano Reggiano”; i termini “Parmesan” e “Parmigiano Reggiano” sono sinonimi che – come risulta dalla genesi storica della denominazione protetta e dalle prove contenute in numerose opere di consultazione spazianti dal 1516 fino ad oggi – contraddistinguono il formaggio prodotto nella corrispondente regione italiana d’origine. A seguito della registrazione della DOP “Parmigiano Reggiano”, i termini geografici “Parmigiano” e “Reggiano” beneficiano della tutela comunitaria tanto singolarmente quanto in combinazione tra loro”. |