Alimenti: Vissani, consumatori devono ‘studiare’ per difendersi da truffe
Contro le truffe alimentari “bisogna difendersi, studiare, sapere il più possibile sugli alimenti che si mangiano, imparare a riconoscere i prodotti e pretendere tracciabilità”. I consumatori “non possono essere solo vittime, ma devono tornare protagonisti della loro alimentazione”. Per lo chef Gianfranco Vissani, l’aumento della preoccupazioni degli italiani a tavola, dopo la catena di scandali sulla sicurezza degli alimenti, può essere un punto di partenza per far crescere la consapevolezza di ciò che si mette nel piatto.
Una consapevolezza, spiega Vissani all’Adnkronos Salute, che riguarda anche i costi. “Questo momento di crisi indica un necessità valida in tutti i settori: il riuso, il riciclo”. Anche nella cucina domestica, infatti, “è possibile fare come i nostri nonni, non buttare gli avanzi di prodotti buoni, ma imparare ad utilizzarli”. Un discorso solo apparentemente lontano dal problema degli scandali alimentari. “All’origine delle truffe c’è sempre l’obiettivo di ridurre i prezzi (o i guadagni) dei singoli alimenti”, dice Vissani. Ed è per questo che “oltre ai controlli sulla sicurezza, sempre necessari, è fondamentale assicurare sostegno ai prodotti di qualità. Con politiche di reali aiuto. Ci sono realtà d’eccellenza che stentano a tirare avanti. Dobbiamo sempre ricordare che la qualità alimentare è un valore – economico ma anche culturale – per il nostro Paese, che va salvaguardata”.
Purtroppo “negli ultimi 20 anni – aggiunge Vissani – i palati degli italiani sono stati distrutti”. Colpa dalla perdita della cultura del cibo, “si cercano i sapori ‘facili’ creati dall’industria, la carne tenerissima sempre e comunque, l’olio d’oliva che non sia mai piccante. Su questo terreno la frode ha più facilità. Serve ricreare una cultura che permetta di riconoscere i prodotti, al mercatino o al supermercato. Il cittadino non può essere solo oggetto passivo delle proposte alimentari, deve essere protagonista perché l’alimentazione è una parte importante della sua vita, della sua salute, dell’economia familiare e nazionale”. Ovviamente “anche le aziende devono assumersi la responsabilità, avere il controllo delle materie prime che utilizzano, conoscere i passaggi della filiera. Non basta scusarsi se qualche prodotto, nei diversi passaggi, è sfuggito alla sorveglianza, serve un impegno verso i consumatori”, conclude lo chef.
Fonte: www.adnkronos.com