Alla faccia della crisi, gli assurdi benefit degli eletti regionali
Televisore, studio dirigenziale con trittico di poltrone in pelle, Telepass per evitare le code ai caselli autostradali, computer fisso, Ipad o notebook: a scelta. Ecco gli assurdi benefit assegnati agli eletti regionali , con una delibera di settembre, alla faccia della crisi e dei disoccupati che manifestano ogni giorno. Manca solo il frigobar. Quello spetta soltanto ai consiglieri che hanno qualche incarico, cioè presidente, vicepresidente e componenti dell’ufficio dei presidenza, i capi del gruppi e i presidenti di commissione. «Soltanto» si fa per dire: perché sono 27 su 60, poco meno della metà di tutti quanti. Non erano al corrente, certamente, dei dettagli. Ma a pensare che credessero di vivere sul pianeta Papalla si farebbe un torto alla loro intelligenza. Ognuno di loro, del resto, prende una busta paga a fine mese e sa quello che c’è dentro: 4.500 euro netti più rimborsi spese che possono arrivare a 6.472 euro. Totale, 10.972 euro. Dieci mesi di stipendio di un operaio. Per non parlare degli alti papaveri. Fra indennità e rimborsi il presidente del Consiglio della Campania, carica attualmente ricoperta da Paolo Romano del Popolo della libertà, può arrivare anche a 12.388 euro al mese. Certo, secondo gli ultimi dati contenuti nel sito parlamentiregionali.it i suoi colleghi della Sicilia (14.329 euro), della Calabria (13.353) e del Lazio (12.548) guadagnano qualcosina in più. Ma ce n’è in ogni caso abbastanza anche per comprarsi il frigobar. Del resto, cosa volete che siano 27 Ipad o altrettanti frigobar nel mare magno delle spese del Consiglio regionale campano? Un carrozzone con 500 dipendenti per 60 consiglieri, con un rapporto di oltre otto a uno. Alla Camera dei deputati quel rapporto è di tre a uno. Idem al Senato. Cinquecento, e tutti entrati per distacco da altre amministrazioni pubbliche o società controllate da enti locali, distacchi poi sanati con leggine regionali. Per quarant’anni non è mai stato fatto un concorso per reclutare i dipendenti del Consiglio regionale campano, nonostante la Costituzione stabilisca che nella pubblica amministrazione si possa entrare soltanto dopo averne superato uno. Ma loro non lo sapevano. Non avevano idea di quanto la situazione finanziaria della loro Regione, la Campania, fosse spaventosa. Non sapevano che la Campania conta circa 11 miliardi di debiti!