Allarme ambientale a Chiaiano, la replica del presidente Pisani al vice sindaco Sodano
“Non è stata né annunciata, nè presentata alcuna denuncia contro il Sindaco o il Comune di Napoli, probabilmente si tratta di un frainteso. Ad ogni modo l’esposto alla Procura della Repubblica, realmente proposto contro chiunque risulterà responsabile dei crimini ambientali e delle lesioni in danno dei cittadini è fondato e doveroso da parte del Presidente della Municipalità per richiedere, a distanza di oltre un mese dal primo allarme, l’ immediata bonifica a norma e tempi di legge e richiamare la massima attenzione per un rapidissimo intervento delle istituzioni preposte di fronte a fumi velenosi ieri ancora in corso e possibili lesioni/danni alla salute dei cittadini” .
Lo ha affermato l’avv. Angelo Pisani, presidente dell’VIII Municipalità di Napoli, in risposta a quanto dichiarato dal vice sindaco Tommaso Sodano in merito alla situazione ambientale della cava di Chiaiano. Il presidente Pisani ribadisce che “da parte nostra c’è la massima collaborazione con il sindaco ed il vice-sindaco, dimostratisi attenti alle richieste della municipalità di messa in sicurezza dell’area e che sicuramente stanno valutando come predisporre la bonifica, che si sollecita da parte della municipalità. In caso di mancato adempimento dalle parti preposte, anche in quanto massima Autorità Sanitaria della città, che hanno comunque la responsabilità ed il compito d’intervenire tempestivamente, previa autorizzazione della Procura certamente non negata se richiesta, per evitare ulteriori disagi e danni alla salute dei cittadini” .
Ancora veleni a Chiaiano, urgono interventi rapidi delle istituzioni preposte a salvaguardia della salute pubblica
Il sottoscritto, avvocato Angelo Pisani, che per primo è intervenuto ed ha denunciato il disastro ambientale scoperto in alcune cave abbandonate e non censite di via Comunale del Principe in Chiaiano Napoli, ottenendo una prima messa in sicurezza della collina/cava di Chiaiano, chiedo con urgenza la bonifica a norma di legge dell’area verde “violentata dalle speculazioni di criminali senza scrupoli e per anni vergognosamente dimenticata dalle istituzioni, che oggi ancora attendono i tempi della burocrazia, mentre la gente è in preda al panico e chiede soluzioni alla Municipalità che in merito non ha competenze” .
“Dopo aver sollecitato il tempestivo ed eccellente intervento della Polizia Provinciale e della Procura per la messa in sicurezza dell’intera zona di via Comunale del Principe a Chiaiano, mentre tanti per anni sono stati a guardare , purtroppo, forse anche a causa delle forti piogge di questi giorni, si sono riaperte delle fumarole. Fumi velenosi fuoriescono dalla cava killer avvelenando l’aria ed i residenti che la respirano. Pertanto urge una nuova messa in sicurezza dell’area prima e contemporaneamente ai necessari interventi di bonifica del territorio che nelle more sono comunque devoluti al Sindaco, prima Autorità sanitaria della città”.
“Adesso, più che mai urgono nuovi ed immediati interventi delle istituzioni competenti, in primis quindi del Comune, Arpac ed Asl, per la bonifica e l’ eliminazione dei veleni pericolosi per la pubblica e privata incolumità degli abitanti e per tutelare l’ambiente dal grave disastro”.
Si fa presente ai responsabili istituzionali dell’ indispensabile bonifica ancora neanche programmata, a circa un mese dalla scoperta ufficiale della cava dei veleni, che “non bastando la messa in sicurezza, dato che nelle more non c’ è stato altro intervento, in caso di lesioni e danni alla salute pubblica si potrebbero ravvisare gravi violazioni per omissioni e lesioni alla salute e che i cittadini non possono più aspettare i tempi infiniti della burocrazia”.
“In virtù di ciò, chiedo alla Procura di Napoli, che ha già disposto il sequestro dell’area, di intervenire o disporre l’esecuzione di perizie con radar e strumenti informatici ad alta tecnologia per verificare con ulteriori approfondimenti e con la delineazione di un quadro completo e dettagliato lo stato effettivo del terreno e di quello che c’è sotto di esso, per conoscere, cioè, l’ attuale situazione del sottosuolo e per capire se ci sono reali rischi per l’uomo ed in che misura”.