Allarme Batterio killer: indaga la Procura
Sul batterio killer che ha
causato morti sospette all’ospedale Monaldi (cfr. articolo ‘Allarme batterio al Monaldi: due morti sospette’, all’interno del nostro sito, categoria ‘Salute e malasanità) indaga la procura di Napoli. Il
fascicolo riguardante i decessi per l’«acineto bacter» è sul tavolo del pm
Liana Esposito ed è stato già unificato con quello di un’altra indagine che
riguarda l’ospedale e, sicuramente, è destinato a ingrandirsi. Ieri i
carabinieri del Nas sono stati anche al Policlinico della Federico II dove è
stato segnalato un altro caso sospetto: è stata colpita una donna che adesso è
in coma. La paziente contagiata dal batterio, dopo aver trascorso un periodo
nella rianimazione, era assistita nella divisione di neurochirurgia. In quei
locali, ubicati all’edificio 16 del Policlinico federiciano nell’estate del
2001 scattò un altro allarme infettivologico per contagio da psaeudomonas
aeruginoso.
L’allarme contagio per un’altra
donna, che era nella stessa stanza, è rientrato dopo un accurato controllo
medico. Al Policlinico, così come martedì al Monaldi, c’è stata la visita degli
specialisti della Asl Napoli 1. La paziente contagiata dal batterio, dopo aver
trascorso un periodo nella rianimazione, era assistita nella divisione di
neurochirurgia. In quei locali, ubicati all’edificio 16 del Policlinico
federiciano nell’estate del 2001 scattò un altro allarme infettivologico per
contagio da psaeudomonas aeruginoso. In quell’occasione scoppiò la psicosi, e
si ebbe il timore, poi cancellato, che l’infezione avesse toccato anche altri
reparti della struttura. L’allarme, stavolta, è scattato al Monaldi, lunedì
scorso. Dal reparto di cardiochirurgia adulti, diretto dal professore Maurizio
Cotrufo, furono trasferiti, ad horas, otto pazienti e tutte le attività dello
staff di cardiochirurgia furono sospese. Precauzioni imposte dalla morte dei
due pazienti e dall’aggravarsi delle condizioni degli altri due, contagiati dal
pericoloso acineto bacter. L’attività del reparto di cardiochirurgia è ancora
bloccata. Si auspicava una ripresa delle attività per la giornata di oggi ma il
ritorno alla normalità non sembra essere imminente. L’Asl Napoli 1 deve tornare
nei locali per eseguire i tamponi ambientali, che consentiranno di stabilire se
le operazioni di sanificazione dei locali hanno cancellato ogni traccia del
batterio. I tamponi restituiscono risultati attendibili solo dopo 48 ore, per
cui l’unica ipotesi plausibile, al momento, è di una riapertura, per le
urgenze, nel sabato di Pasqua. Al Monaldi le operazioni di «bonifica» della
rianimazione del reparto del professore Cotrufo sono state accurate e
approfondite. Lunedì c’è stata la prima disinfezione con vaporizzatori che,
sotto l’occhio attento del direttore sanitario Marco Papa, hanno diffuso
disinfettanti per l’intera giornata. Poi, martedì, c’è stata la seconda fase
del processo, con il completo smontaggio delle strutture e la sterilizzazione.
Il Monaldi e il Policlinico federiciano adesso cercano di eliminare il problema
per tornare alla normale attività. Le eventuali responsabilità per la presenza
del batterio saranno accertate dalla procura: un nuovo fascicolo è aperto, le
cartelle cliniche sono state acquisite, le indagini saranno approfondite.
assassini cotrufo e scardone assassini