Allarme cellulari
l’insorgenza di tumori cerebrali e uso dei cellulari c’è. A
lanciare l’allarme sono decine di ricercatori, medici, esperti di
salute pubblica, fisici di 12 Stati europei e nordamericani, tutti
indipendenti e tutti convinti nel firmare il documento ‘Cellulari e
tumori cerebrali: 15 motivi per essere preoccupati’
(www.radiationresearch.org/). Che anticipa le conclusioni del
grande studio Interphone, condotto in 13 Paesi, Italia compresa,
sul quale sono stati investiti 30 milioni di euro e che dovrebbe
essere reso noto entro dicembre.
CELLULARI
LE
DIECI REGOLE SALVA SALUTE
Il panel passa in rassegna tutti gli studi fatti sull’argomento
negli ultimi anni, fa la tara a quelli ottimisti sponsorizzati
dalle aziende e a quelli pessimisti. Calibra e rilegge tutti i
dati, che sono una marea. E conclude che l’aumento del numero di
casi di cancro cerebrale collegato all’utilizzo estensivo del
cellulare, per quanto piccolo, c’è e si può misurare: per ogni
cento ore di uso del telefono il rischio di neoplasie del cervello
crescerebbe del 5 per cento. Quando l’uso è estensivo gli
scienziati calcolano che l’incidenza del tumore potrebbe crescere
per ogni anno dell’8 per cento; per ogni decennio del 280 per
cento; e se l’impiego è iniziato nell’adolescenza sale addirittura
del 420 per cento. E questo accade perché i campi magnetici
agiscono sul Dna. Inoltre indebolirebbero la barriera esistente tra
cervello e circolo sanguigno, e danneggerebbero la fertilità
maschile.
L’8 per cento l’anno sarebbe un’enormità se lo applicassimo ai big
killer (tumori del seno, del colon, del polmone che colpiscono
decine di migliaia di persone). Faccenda diversa se si parla di
cancri rari: in Italia, nel loro insieme, i tumori cerebrali
colpiscono 10 italiani su 100 mila all’anno (circa 15 mila persone,
per lo più sotto i trent’anni). Le forme più collegate ai cellulari
sono il glioma, che rappresenta quasi la metà dei casi, circa 7
mila nuovi malati l’anno; il meningioma, il 15 per cento, circa 2
mila nuovi malati l’anno; e il tumore del nervo acustico l’8 per
cento del totale. Va detto, però, che tra il 1986 e il 2005 si è
avuto un aumento dei casi dello 0,5 per 100 mila abitanti tra gli
uomini e dello 0,9 per cento tra le donne.
Queste le opinioni del super panel indipendente alle quali il
grande e costoso Interphone non potrà aggiungere granché. Anche
perché, nell’attesa, sono fioccate critiche e maldicenze. A partire
dalla constatazione che Interphone, pur essendo sponsorizzato
dall’Oms, è in gran parte finanziato da industrie. E che nessuno
capisce perché dallo studio siano stati esclusi i bambini,
considerati da tutte le autorità sanitarie del mondo i soggetti più
vulnerabili.