Allarme Eurostat, disoccupazione record al 9,6%
È la spina nel fianco della ripresa. L’incubo dei governi di mezzo
mondo: la disoccupazione continua a salire segnando un nuovo record
negativo. Nei sedici Paesi dell’area euro, in agosto, è arrivata al
9,6%, un livello mai raggiunto dal marzo 1999, con più di 15 milioni di
persone senza lavoro. Un allarme subito raccolto dal commissario Ue
agli Affari economici, Joaquin Almunia, che da Goteborg ha ammonito di
evitare che il fenomeno diventi strutturale e l’abuso di piani di
prepensionamento che mettano a riposo poco più che cinquantenni. Il
ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ha osservato che «dai dati
emerge che l’Italia è sotto la media Ue». L’Eurostat indica infatti i
dati relativi al secondo trimestre dell’anno, quando il tasso di
disoccupazione si è fermato al 7,4%. Mese dopo mese le cifre fornite
dall’ufficio europeo di statistica, continuano la corsa verso l’alto:
in Eurolandia a luglio il tasso era stato del 9,5% e nell’agosto di un
anno fa era al 7,6%. In un solo mese 165 mila persone in più si sono
trovate senza occupazione. La situazione non si discosta molto neppure
nell’intera Ue dove il tasso di disoccupazione ad agosto è stato del
9,1% contro il 9% di luglio ed il 7,5% di un anno fa. In agosto,
nell’Ue, erano disoccupate 21,8 milioni di persone. In un anno sono
andati in fumo più di 5 milioni di posti di lavoro. «Bisogna evitare
che nel lungo termine la disoccupazione diventi strutturale», è stato
il monito del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin
Almunia, che, a Goteborg, al termine dei lavori dei ministri
dell’Eurogruppo, ha puntato l’accento anche sulla necessità di
migliorare i meccanismi e gli incentivi per evitare i piani di
prepensionamento, in modo da «facilitare la permanenza al lavoro degli
over 55». I ministri si sono concentrati sulla necessità di dare un
impulso alle riforme del mercato del lavoro e mettere in campo
incentivi per aumentare i livelli di occupazione. Un’esigenza che le
cifre dell’Eurostat evidenziano ovunque: in anno la disoccupazione è
aumentata pur passando dal 3,5% registrato in agosto dall’Olanda – il
Paese con il tasso più basso – fino al 18,9% della Spagna che resta
maglia nera. In Francia il tasso è passato dal 9,7% di luglio al 9,9%
di agosto, mentre in Germania è rimasto stabile al 7,7%. In un anno,
gli uomini disoccupati sono saliti dal 7% al 9,4% nella zona dell’euro
e dal 6,7% al 9,1 nell’Unione Europea.