Alunno borderline ha diritto a rimanere nella scuola dove studia, anche se Preside e insegnanti lo reputano pericoloso
Un alunno considerato elemento pericoloso per l’incolumità degli alunni di una classe non va cacciato dalla classe e dalla scuola in cui studia, anche se su richiesta specifica di Preside e professori. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 18378 del 19 agosto 2009, la quale ha sottolineato che il magistrato non può allontanare il ragazzo borderline dalla scuola poichè anche lui, sebbene con condizioni particolari, ha diritto allo studio. Semmai, ha aggiunto la cassazione, si possono stabilire eventuali responsabilità della condotta del ragazzo.
E i diritti degli altri? Per i docenti di fare lezione senza l’incubo che possa succedere qualcosa da un momento all’altro, e il resto degli alunni che sono lì per apprendere semplicemente perchè è un loro sacrosanto diritto? Sentenza assurda e incommentabile, ennesima testimonianza di una magistratura corredata di paraocchi.