Ambiente, dna alterato delle rane nei pressi delle discariche
Dai ricercatori napoletani arriva un nuovo allarme per la salute ambientale.Da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biologia strutturale e funzionale della Federico II e dell’Università di Caserta, recentemente pubblicato su una rivista internazionale di ecotossicologia ( Ecotoxicology and Enviromental Safety), in diverse località della Campania l’inquinamento ambientale causa alterazioni genetiche negli organismi viventi, in particolare nelle rane. Secondo gli autori le rane rappresentano un ottimo organismo sentinella per valutare la presenza di sostanze pericolose e rifiuti tossici, nelle acque e nei suoli. Dall’analisi dei dati, in particolare, risulta che i siti a maggiore genotossicità sono quello dei Regi Lagni presso Nola-Cimitile, in prossimità del Centro commerciale «Vulcano Buono» (N168 nel grafico) ed Ischitella (I288) in provincia di Caserta (bandiera nera). Risultano genotossici anche quelli della piana del Sele presso Eboli (S166), dove l’agricoltura intensiva con uso di pesticidi crea località della regione, soprattutto nell’area nord— aggiunge Fulgione— diversi sono gli studi che hanno messo in evidenza l’alto numero di malattie nell’uomo in zone dove lo smaltimento dei rifiuti urbani, industriali o agricoli è realizzato in maniera non idonea o illegale». Di qui l’importanza di una ricerca che offre la possibilità di studiare organismi facilmente reperibili in natura e particolarmente utili come indicatori biologici, allo scopo di valutare correttamente i danni alla salute delle persone ed eventuali interventi futuri