AMBIENTE. Greenpeace a Berlusconi: sbagliato rinviare discussione UE su energia e clima
Al Presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi
ROMA
Roma, 10 ottobre 2008
Oggetto: Consiglio Europeo del 15-16 ottobre 2008
On. Presidente,
alla prossima riunione del Consiglio europeo il 15-16 ottobre Lei dovrà affrontare l’attuale
grave crisi finanziaria e le sue ripercussioni sull’economia dell’Europa.
Alcuni Stati membri, tra cui ci sembra anche l’Italia, chiedono di rimandare o accantonare il
“pacchetto energia e clima”, per evitare i relativi investimenti. Noi riteniamo che questo sia
sbagliato e negativo proprio per ragioni economiche, oltre che ambientali.
In tal senso condividiamo quanto espresso dallo stesso Presidente della Commissione europea
José Manuel Durão Barroso, che ha affermato come proprio per la crisi finanziaria in corso “è
ancor più importante proseguire approvando e applicando il pacchetto energia e clima. E
questo non in spregio alla crisi economica ma, almeno in parte, proprio per rispondere alla
crisi”1.
Investimenti per diffondere le tecnologie più efficienti in tutto il sistema energetico fino agli usi finali
migliorerebbero la competitività dell’Europa e potrebbero creare milioni di posti di lavoro nel settore
energetico: questa è certamente la strada che l’Europa deve seguire per proteggere le famiglie dai
costi crescenti e dall’insicurezza della dipendenza dalle importazioni di combustibili le cui risorse
tendono a declinare e i cui costi tendono a crescere.
Siamo preoccupati per il fatto che alcuni Governi, tra cui quello italiano, propongono di dare più
permessi di emissione di CO2 gratis ad alcuni settori industriali. Questo gratuito permesso di
inquinare sarebbe un vantaggio nel breve termine per pochi settori ma sarebbe uno svantaggio
per il sistema economico nel suo complesso perché aumenterebbe i costi della riduzione delle
emissioni in altri settori. Dare permessi gratis a interi settori farebbe ritardare gli interventi per
migliorare strutturalmente il sistema economico e quindi sarebbe una scelta sbagliata proprio
mentre l’Unione europea dovrebbe aumentare la sua competitività a lungo termine.
L’efficienza energetica e le fonti rinnovabili sono la migliore base per una strategia europea per la
sicurezza energetica. In attesa dell’adozione finale della direttiva sulle fonti rinnovabili, Le
chiediamo di sostenere l’obiettivo dell’Ue di un taglio del 20 per cento delle emissioni al 2020
rispetto al 1990, legalmente vincolante e quindi per innescare i risparmi energetici e i benefici
ambientali ed economici in tutta Europa.
1 José Manuel Durão Barroso, Intervento alla Business Europe Conference, 8.10.2008
Al Consiglio potrebbe altresì essere affrontata la questione dell’aumento dei costi delle derrate
alimentari e del tema della fame nel mondo. Secondo gli esperti2, le cause sottostanti la crisi
alimentare sono varie e legate agli alti prezzi del petrolio e quindi dei prodotti chimici per
l’agricoltura chimica intensiva, ai cattivi raccolti dovuti anche ai cambiamenti climatici, alle
modifiche nei consumi di alcuni Paesi emergenti, a speculazioni finanziarie, alla distribuzione
ineguale delle risorse e alla crescente produzione di biocombustibili.
Da parte dell’industria agrochimica e dei settori dell’ingegneria genetica si argomenta che gli
organismi geneticamente modificati (OGM) potrebbero essere una soluzione alla crisi e che
dunque le regole dell’Ue sugli OGM dovrebbero essere ulteriormente indebolite. Facciamo notare
come ci sia però un crescente consenso scientifico sul fatto che gli OGM non siano una soluzione
alle sfide che abbiamo di fronte.3
Al contrario delle affermazioni del’industria agro-chimica, infatti, studi indipendenti hanno
dimostrato che varietà OGM non presentano vantaggi produttivi nei raccolti, non riducono il ricorso
ai pesticidi chimici e non si adattano alle condizioni climatiche estreme. Gli OGM mettono la
biodiversità del pianeta di fronte a rischi imprevedibili e irreversibili e dunque per tutte queste
ragioni rappresentano un’ulteriore minaccia e non una soluzione.
Nel 2020 pochi ricorderanno la crisi finanziaria attuale, ma il loro benessere e la loro prosperità
saranno direttamente influenzati dalle scelte fondamentali di lungo termine che dovrete prendere
sul pacchetto energia e clima dell’Ue e sulla possibile risposta da dare alla crisi alimentare.
Sinceramente,
Donatella Massai Giuseppe Onufrio
Direttore Esecutivo Direttore delle campagne
2 FAO “The State of
International Food Policy Research Institute “High Food Prices: The What, Who and How of Proposed Policy Actions”
2008
3 UN and World Bank Agriculture Assessment (IAASTD) 2008