AMBIENTE. In città ammalarsi di smog. Ambientalisti e medici lanciano campagna preventiva
Riduzione del PM10 a 30 ug/m3, 1.575 decessi in meno solo a Milano. Lancio della campagna Legambiente, Associazione Medici per l’ambiente (ISDE), Società italiana di medicina generale, che coinvolgerà oltre 60mila studi medici in Italia. |
Secondo l’OMS sono stati 8.220 i decessi attribuibili per la concentrazione di particolato fine superiore ai 20 ug/m3 in 13 città italiane (Bologna, Catania, Firenze, Genova, Venezia, Milano, Palermo, Pisa, Ravenna, Roma e Torino). Oggi Paolo Crosignani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, aggiorna i dati in funzione dell’inquinamento che i milanesi hanno respirato nel 2006 (concentrazione media giornaliera di 57 ug/m3 di PM10). Sono 1.575 i decessi a Milano causati dall’eccesso di concentrazioni di PM10 oltre i 30 microgrammi per metro cubo e 675.957 giornate di lavoro perse. Alla luce di queste valutazioni Legambiente e l’Associazione medici per l’ambiente (I.S.D.E) in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale lancia in anteprima la campagna nazionale per le “Polveri sottili nell’aria”, un volantino informativo che sarà presto distribuito negli oltre 60mila gli studi medici d’Italia.Ammalarsi di smog è infatti l’allarme ricorrente dell’inverno delle nostre città afflitte da traffico ed inquinamento, che nel dossier. “Effetti a breve e a lungo termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana” si traduce in malattie, ricoveri, giorni di lavoro persi e decessi. Lo studio parte dai rilevamenti delle polveri sottili, il famigerato PM10, costantemente al disopra della soglia di attenzione, fissata a 40 microgrammi per metro cubo e oltre la quale le centraline registrano lo sforamento. E il particolato fine è uno degli inquinanti in forte relazione con gli effetti sulla nostra salute, ma non solo per la parte più vulnerabile della popolazione, l’inquinamento agisce peggiorando la salute di ogni singolo cittadino. Epicentro dell’inquinamento della Pianura Padana è la città di Milano, con oltre 150 giorni di inquinamento sopra i limiti consentiti nel 2006. I dati presentati da Paolo Crosignani, direttore dell’unità di epidemiologia ambientale dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, sono poco confortanti: se il PM10 venisse contenuto entro 30 ug/m3 si otterrebbe a lungo termine (10/20 anni) una riduzione di 160 casi di tumore al polmone. E da subito miglioramenti per i casi di bronchite acuta nei bambini con 6100 casi in meno, ma anche meno 440 ricoveri annuali per cause respiratorie e cardiache (710 in meno), gli attacchi d’asma nei bambini (5.537 in meno) e negli adulti (2.785 in meno).E a conferma dello studio, se nel capoluogo lombardo si riuscisse a passare da un livello di 60 microgrammi a 30, e a mantenerlo per almeno dieci anni, ciascun milanese guadagnerebbe un anno e mezzo di vita.E’ il traffico veicolare il principale imputato della produzione di PM10: in un anno è stato stimato che nella provincia di Milano le auto sono la causa del 70% delle emissioni totali. “La lotta all’inquinamento procede a rilento – commenta Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -: per questi ritardi noi accusiamo l’Europa, perché minaccia sanzioni ma non concede alle nostre autorità i poteri efficaci per combattere l’inquinamento. Noi accusiamo quasi tutte le industrie perché vendono camion e auto diesel non dotati di filtri antiparticolato di serie imbrogliando i consumatori. Noi accusiamo il governo perché ricorre contro le leggi delle Regioni, perché non estende il divieto agli “euro 0″ alle strade statali e alle autostrade, perché non approva il decreto di omologazione dei filtri. Noi accusiamo le nostre regioni e i nostri comuni di non credere davvero alla lotta che pure hanno intrapreso. Noi accusiamo la maggioranza di Palazzo Marino di non varare la pollution charge che hanno promesso in campagna elettorale. Noi accusiamo i nostri concittadini di andare in bicicletta solo 8 volte meno dei ferraresi e di installare collettori solari 10 volte meno dei tedeschi e 30 volte meno degli austriaci”.Così, Legambiente e Associazione Medici per l’Ambiente vogliono fare la loro parte con il volantino “Polveri sottili nell’aria” messo a disposizione, in centinaia di migliaia di copie a tutti i medici, con la collaborazione della Società Italiana di medicina generale: uno strumento per conoscere il PM10, la sua composizione, gli effetti sulla salute e come ridurre l’inquinamento attraverso le nostre azioni. Coinvolgeremo tutti i medici italiani, chiederemo loro di scaricare dai nostri siti internet e di inviare loro per posta dossier e volantini, in modo che possano metterli a disposizione dei loro assistiti nelle sale d’attesa degli ambulatori e nelle strutture sanitarie di base. Vogliamo insieme ricordare a tutti i cittadini e alle istituzioni preposte, che l’inquinamento è una vera emergenza nazionale, che richiede provvedimenti significativi e cambiamenti radicali di comportamenti. La campagna è stata possibile grazie al contributo dell’Associazione Italiana Filtri Particolato, che si battono con noi perché il governo italiano vari il decreto di omologazione dei filtri in modo tale che i camion e i furgoni in circolazione oggi possano domani inquinare meno. Il direttore generale di Legambiente, senatore Francesco Ferrante, sta seguendo passo passo il provvedimento che attendiamo, che dopo mesi di fermo totale, ha appena ripreso il suo lungo iter |
Proposta antinquinamento Salve a tutti ho letto l’articolo e credo non vi siano molti commenti da fare, quindi mi sposto subito sul fronte propositivo. Come ingegnere civile, appassionato di energie alternative, ritengo che le nostre città debbano adottare, compatibilmente con il territorio e la concentrazione di inquinanti, la tecnologia ionizzante al fine di superare il problema gravoso dello smog. E’ oggi infatti disponibile, io personalmente ho avuto modo di vederla in opera, un’apparato assolutamente innovativo che lavora sul principio della super-ionizzazione in grado di ridurre del 60% la percentuale di inquinanti aerodispersi in un centro urbano in un tempo pari a 5/6 mesi. Tale progetto è oggi (marzo 2007) al vaglio da parte di tecnici di vari comuni importanti al Nord, io stesso l’ho proposta in alcuni di essi. Detta tecnologia è stata testata in ambienti chiusi (in occasione di fiere in capannoni) con ottimi risultati e ….. è auspicabile possa partire nel capoluogo lombardo un’iniziativa di progetto sperimentale. Nel caso foste interessati il mio email address è il seguente: [email protected] grazie Ing. Caprini