Analisi cliniche via e-mail: sì ma solo con il consenso del paziente e con l’uso di password
Analisi
del sangue, radiografie e referti medici direttamente sul pc di casa,
invece che lunghe file agli sportelli delle Asl e dei laboratori, ma
solo con il consenso dell’assistito e con l’uso di password. A
stabilirlo è il Garante per la protezione dei dati personali, con
l’approvazione delle “Linee guida in tema di referti on line” che
fissano rigorose misure a protezione dei dati sanitari dei pazienti che
intendono utilizzare questo servizio, ricevendo il referto via mail o
“scaricando” gli esami clinici direttamente dal sito web della
struttura sanitaria. Già da tempo diversi laboratori, cliniche e
ospedali offrono servizi di consultazione elettronica dei referti, ma
l’assenza di una normativa che disciplini questa nuova modalità di
consegna ha reso necessario l’intervento del Garante affinché questo
importante ed innovativo processo di ammodernamento tecnologico della
sanità pubblica e privata proceda seguendo regole chiare ed uniformi.
Come è avvenuto per il Fascicolo sanitario elettronico, anche in questo
caso l’Autorità ha svolto un ruolo di supplenza in attesa di una
legislazione adeguata.
L’adesione
al servizio dovrà essere facoltativa e il referto elettronico non
sostituirà quello cartaceo che rimarrà comunque disponibile.
L’assistito dovrà dare il suo consenso sulla base di una informativa
chiara e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche del servizio
di “refertazione on line”. Il referto resterà a disposizione on line
per un massimo di 45 giorni e dovrà essere accompagnato da un giudizio
scritto e dalla disponibilità del medico a fornire ulteriori
indicazioni su richiesta dell’interessato. Per fornire il servizio, le
strutture sanitarie pubbliche e private dovranno adottare elevate
misure di sicurezza tecnologica (utilizzo di standard crittografici,
sistemi di autenticazione forte, convalida degli indirizzi e-mail con
verifica on line, uso di password per l’apertura del file) e, nel caso
offrano la possibilità di archiviare e continuare a consultare via web
i referti, dovranno anche sottoporre ai pazienti una ulteriore
specifica informativa e acquisire un autonomo consenso. Le Linee guida
emanate dal Garante tengono conto delle osservazioni e commenti
formulate da organismi e professionisti sanitari pubblici e privati,
medici di base, pediatri, organismi rappresentativi, associazioni di
pazienti.