Anche in tempo di crisi sprechiamo il 50% del cibo acquistato buttando via 13 miliardi di euro
Sprechiamo oltre la metà del cibo che acquistiamo e non ce ne rendiamo conto. Un dato incredibile in tempi di crisi come quella che vive da oltre otto anni l’Italia. Eppure i numeri sono contenuti nel rapporto 2015
diffuso dall’organizzazione non profit Waste Watcher. Valore quantificato del cibo sprecato: non meno di 13 miliardi di euro.
Eppure, dall’analisi condotta dalla fondazione inglese, la cui validazione scientifica
è stata affidata all’Università di Bologna, emerge che i nostri connazionali cercano di adottare comportamenti virtuosi. Un italiano su due
compila una lista della spesa per prevenire lo spreco e l’eccesso di acquisto
(51%). Si tratta della medesima quantità di intervistati che attribuisce lo
spreco domestico all’eccesso di cibo acquistato (46%). Rilevante il dato degli
italiani che dichiarano di non gettare in automatico il cibo scaduto, ma di
voler assicurarsi che sia davvero andato a male: sono l’81%, 4 su 5 italiani. E
ancora: 3 italiani su 4 fanno la spesa al supermercato e ben 9 italiani su 10
dichiarano di consultare abitualmente l’etichetta dei prodotti acquistati.
Ma non ci riescono. «Lo spreco di cibo, dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al
bidone della spazzatura domestico – avverte Andrea Segré, presidente del comitato tecnico scientifico del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti – vale complessivamente 8,4 miliardi di euro
l’anno, ovvero 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo
sprecato».