ANCHE LE FONDAZIONI UTILIZZANO I CONCESSIONARI PER RECUPERO PRESUNTI CREDITI
CONTRIBUITI ONAOSI (addebiti imposti ai medici e sanitari) NON SONO DOVUTI E NON POSSONO RISCUOTERSI CON CARTELLE E PROCEDURE ESECUTIVE DA GESTLINE ED ALTRI
300 MILA MEDICI ALL’ATTACO PER RIMBORSI E PER SALVARSI DA IPOTECHE E FERMI MINACCIATI CON CARTELLE PAZZE DELLA FONDAZIONE ONAOSI CHE UTILIZZA I CONCESSIONARI PER RECUPERO PRESUNTI CREDITI ANNULLATI DA UNA SENTENZA 190 DEL 4/6/07 DELLA CORTE COSTITUZIONALE
AVV. ANGELO PISANI DAL 2003 SI PUO’ CHIEDRE IL RIMBORSO DEL MALTOLTO ED OPPORSI ALLE ILLEGITTIME CARTELLE ESATTORIALI
L’Onaosi tramite GEStline continua ad imporre il pagamento dei contributi ma per legge questo illegittimo addebito è stato eliminato in uno all’obbligo di iscrizione e di contribuzione all’Onaosi per i sanitari – medici chirurghi, odontoiatri, farmacisti e veterinari, liberando tanti contribuenti da imposizioni indesiderate ed impedendo alla Fondazione di continuare a richiedere soldi senza dimostrare come venivano investiti.
Anche a Napoli i sanitari per anni sono stati costretti a sostenere forzatamente una fondazione, che nel capoluogo campano ha sede in piazza Torretta. Tutti i dottori hanno ricevuto cartelle esattoriali GESTline o ipoteche e fermi auto in cui si d’intimava il pagamento dell’iscrizione annua alla fondazione . Un’iscrizione che, però, spiega l’avvocato Angelo Pisani, presidente di “Noi Consumatori.it”, « oltre a non potersi considerare obbligatoria anche se per tale è stata fatta passare, senza alcuna informazione sul corso seguito dai contributi versati , di certo non poteva essere riscossa attraverso le cartelle esattoriali e tramite minacce di procedure espropriative speciali come fermi o ipoteche, sul caso si spera vogliaintervenire la magistratura per tutelare i principi di legalità ».
In realtà è avvenuto esattamente il contrario, spiegano gli esperti di noiconsumatori.it « La tassa sull’Onaosi – precisa l’avvocato Pisani – oltre ad esser definita illegittima finanche dalla Corte Costituzionale è stata riscossa da GEStline ed altre concessionarie attraverso le procedure di “riscossione speciale” previste solo per i crediti dello Stato in base al Dpr 602/73, infatti si è continuano e tutt’oggi si persevera in barba della legge a sparare nel mucchio senz’alcuna trasparenza e rispetto dei diritti dei cittadini – medici. In questo caso, invece, si trattava di discutibili contributi privati, quindi non era neanche possibile applicare ipoteche o altre procedure esecutive per il recupero di questi soldi, ora tutti i malcapitati dovranno essere rimborsati e risarciti ».
L’avvocato Angelo Pisani, che negli ultimi anni è stato contattato da miglia di medici napoletani alle prese con pretese di pagamento e cartelle esattoriali in cui erano inseriti anche i contributi associativi ed a fondazioni, sostiene che «questa scandalosa e incresciosa situazione non è nient’altro che un esempio di “cartelle pazze” indebitamente compilate con pretese di ogni genere che riguarda chi lavora nel settore della sanità, che ora deve passare al contrattacco per ottenere rimborsi di quanto versato e giustizia ».
«Le concessionarie di riscossione dei tributi di tutta Italia – afferma il presidente di “Noi Consumatori” – hanno una grande responsabilità nell’aver inserito, come sta capitando anche in questi giorni guardando le cartelle GESTline, nelle pretese esattoriali non solo crediti statali come previsto per legge ma anche presunte pretese e crediti privati come l’Onaosi appunto»
L’ultimo caso riguarda centinaia di medici partenopei: che per anni hanno dovuto pagare i contributi richiesti dalla Fondazione Onaosi senza nemmeno sapere cosa fossero e solo per vedersi cancellare o evitare ipoteche sulle case. Ora, finalmente tanti medici pretendono chiarezza e trasparenza oltre al rimborso in quanto gli hanno inserito il pagamento di questa “gabella” accanto a voci quali la Tarsu e altre tasse comunali costringendoli a pagare somme ingiuste.
Chi pagava anche la Onaosi, l’ha scoperto leggendo la cartella esattoriale addebitata in uno a minacce d’ipoteca, fermo auto e pignoramento in caso di mancato pagamento . Come i medici napoletani, in tutta Italia, sfiorano il milione le “vittime pluriennali” dei contributi associativi e sono molti i contribuenti vittime di procedure espropriative per ordine dell’Onaosi. «Ad un mio cliente di Roma – spiega l’avv. Pisani – è stato applicato il fermo dell’auto perché non aveva pagato la inspiegbile Ondosi e lo stesso per liberare l’auto è stato costretto a versare denaro non dovuto, ad un altro medico napoletana è stata ipotecata la casa, un vero scandalo che le istituzioni devono subito chiarire». Sul sito “Noi consumatori.it” è aperto un forum dedicato proprio ai dipendenti del settore sanitario alle prese con le pretese di contributi della Ondosi e pronti a chiedere alla magistratura di fare chiarezza sulla legittimità delle cartelle esattoriali sempre più spesso miste ed incomprensibili. Ala luce delal sentenza della Corte Costituzionale sul caso Ondosi se pagati i contributi dal 2003 ad oggi devono essere rimborsati e in caso di cartelle esattoriali è giusto opporsi e richiedere anche il risarcimento danni conclude nelle nota l’avv. Angelo Pisani legale dei medici e sanitari vessati e perseguitati dalle fondazioni e GESTline
riscossione illegittima senza notifica La valutazione dei reati penali legati alla riscossione illegittima e delle omesse notifiche esattoriali non é mai stata storicamente oggetto di indagini giudiziarie nè tantomeno di denuncia delle associazioni dei consumatori se non di battaglia giudiziaria anche in Cassazione penale primo caso assoluto che aspetta di trarre dalla iniziativa della pubblica opinione le logiche conseguenze che riguardano tutti i cittadini. L’accenno a riguardo è fornito nel sito, e dal blog, http://www.giorgiobucci.eu medico chirurgo di Milano