Anche Maradona chiede di fermare le tragedie targate Equitalia e scende in campo al fianco dei tartassati: “nessuno più di me può sapere quello che si prova. Sono stato perseguitato per 25 anni”
Maradona esprime solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime del sistema Equitalia. Si dice preoccupato del clima e della confusione che vede in Italia. Maradona dice ai figli di Pietro Paganelli (che ha tentato il suicidio a seguito delle ipoteche false in danno della sua famiglia): “Chi più di me sa cosa si prova a essere un perseguitato dalle istituzioni, che invece dovrebbero tutelare i cittadini onesti. Ora l’opinione pubblica sa tutto, è più vicina ai tartassati ed alle vittime del fisco e delle banche. Io per 25 anni sono stato solo, abbandonato, perseguitato e considerato colpevole senza neanche essere giudicato dai giudici delle tasse. Mi hanno trattato come un criminale, violentando la mia dignità umana e la mia immagine sportiva. Non nego che negli anni bui della mia vita, e con la Finanza addosso ogni qualvolta tentassi di tornare in Italia, ho rischiato di fare gesti estremi contro me stesso per l’ossessione e disperazione provacatemi dall’ingiustizia subita. Ho avuto la forza di resistere, ma io posso capire chi non ce la fa, so cosa si prova dentro. Oggi voglio vincere questa battaglia, soprattutto per le vittime di Equitalia. Io, anche se più famoso di loro, l’ho pagata cara sulla mia pelle, senza avere nessuna colpa. Grazie al mio avvocato, che ha riaperto il caso per farmi finalmente giustizia, subendo anche lui addirittura una querela e ritorsioni per essersi opposto ad Equitalia, finalmente il mondo intero ha saputo che fin dal 1994 non esiste alcuna violazione fiscale addebitabile a me. Purtroppo c’è chisi vanta di avermi perseguitato ed espropriato dei miei beni, ma io dó un “calcio” anche a questa cartella falsa, che è una brutta pagina per la democrazia italiana. Spero che le istituzioni italiane salvino i cittadini e chiedano scusa anche all’Argentina.”