Ancora primato per la Campania: stavolta è per pirateria informatica!
In Italia il record di pirateria
informatica spetta alla Campania: con il 35% dei trasgressori, infatti,
la nostra regione batte di gran lunga tutti. È quanto emerge da
un’indagine condotta dalla multinazionale americana Microsoft i cui
risultati saranno presentati stamane alle 11 al consolato degli Stati
Uniti, in piazza della Repubblica. Alla fine del 2008 la percentuale di
pirati informatici si attestava al 36% (170 i negozi controllati),
mentre nei primi mesi del 2009 (finora sono state effettuate verifiche
in 60 esercizi commerciali) si assiste a un leggero miglioramento. In
ogni caso, nonostante la maglia nera, il trend è positivo se si
considera che nel 2005 praticamente un fornitore su due (46%, 250 punti
monitorati) non rispettava la legge. Se poi si analizzano i dati delle
province, si scopre che il maggior numero di software illegali viene
venduto a Salerno che batte persino Napoli. Il terzo posto nella
speciale classifica spetta a Caserta, seguono Avellino e più distante
Benevento. Ma come è stata condotta l’inchiesta? Microsoft ha deciso di
affidarsi ai mistery shoppers, ovvero gli acquirenti misteriosi: si
tratta di veri e propri 007 esperti della materia che, accompagnati da
finanzieri in borghese, si sono finti consumatori interessati a
comprare programmi e giochi, ma anche personal computer. In questo modo
gli speciali investigatori hanno potuto verificare direttamente la
condotta dei rivenditori della Campania, molti dei quali forniscono
abitualmente ai loro clienti programmi copiati e senza licenza per
ottenere maggiori profitti. Proprio verso i trasgressori la
multinazionale esperta in prodotti tecnologici potrebbe decidere di
promuovere azioni legali. Sotto osservazione, in particolare, le
aziende e gli enti pubblici che utilizzano una grande quantità di pc e
programmi, talvolta senza rispettare tutte le regole previste dalla
normativa. Diverso il sistema adottato nei confronti dei consumatori,
per i quali Microsoft ha istituito un meccanismo di tutela, il Wga
(Windows genuine advantage): il dispositivo, se autorizzato, informa
l’utente di essere in possesso di una copia non valida di un software e
quindi di dover comprare una licenza autentica. A quel punto l’utente
potrà decidere se ignorare l’avvertimento oppure se prenderlo in
considerazione. Può succedere, infatti, di aver acquistato un computer
con programmi fuorilegge senza esserne effettivamente a conoscenza. In
questo caso, muniti di scontrino fiscale e della documentazione
necessaria, ci si può rivolgere alla Microsoft che provvederà a
rimettere in regola l’apparecchio. «Molte persone ignorano – spiegano a
tal proposito gli esperti della società guidata da Bill Gates – che
l’utilizzo di software non originale espone il proprio pc ad attacchi
informatici e alimenta un importante giro d’affari illegale. Da qui il
nostro impegno per promuovere la consapevolezza dei benefici che i
programmi originali possono produrre».