Anm proclama lo sciopero dei magistrati. Sabato si decide la data della protesta
Sciopero di tutti i magistrati contro gli effetti della manovra varata dal governo 1, che contiene misure “ingiustamente punitive”. Lo ha deciso la giunta dell’Anm. Tempi e modalità dell’astensione dal lavoro delle toghe saranno decisi sabato dal ‘parlamentino’ del sindacato delle toghe. Il ‘pacchetto’ che i vertici dell’Anm proporranno tra due giorni al comitato direttivo centrale prevede anche giornate di protesta e mobilitazione con “sospensione delle attività di supplenza”.
Il comitato ribadisce “l’assoluta contrarietà alle misure eccessivamente penalizzanti per i magistrati contenute nel decreto legge che, invece, non incide su alcuna delle fonti di spreco delle risorse del settore più volte segnalate. Partecipare consapevolmente allo sforzo di risanamento richiesto al Paese non significa accettare tagli iniqui alle retribuzioni e un’ulteriore destrutturazione del servizio giustizia”.
Per la giunta esecutiva centrale dell’Anm “questa manovra incide unicamente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato; paralizza l’intero sistema giudiziario e scredita e mortifica il personale amministrativo; e svilisce la dignità della funzione giudiziaria e mina l’indipendenza e l’autonomia della magistratura”.
Questo significherà allontanare i giovani dalla magistratura; colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio: un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l’anno (cioè il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l’anno (circa il 25% dello stipendio)”.
Il governo metta in atto interventi strutturali”. L’Anm rinnova al governo la richiesta di “interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte più volte avanzate dalla magistratura associata: la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della metà degli Uffici del Giudice di pace; misure che consentirebbero di risparmiare, a regime, decine di milioni di euro; il recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l’anno; la sospensione dei processi con imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo per il pagamento delle spese di patrocinio)”. I magistrati – conclude la nota della Giunta – “intendono denunciare all’opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema giudiziario, rappresentando le attività di supplenza di cui si fanno carico quotidianamente nell’interesse dei cittadini”.