Anticipo manifestazione: 12 13 ottobre stop ai Consigli Comunali
CONTRO
LO SCANDALO DELLE TASSE,
GLI ESPROPRI EQUITALIA E
LA POLITICA DELLA IERVOLINO
STOP AI CONSIGLI COMUNALI CHE NON SI INTERESSANO DEI NAPOLETANI
SARÁ UN PRIMO INCONTRO PUBBLICO CON I CONTRIBUENTI CONTRO IL MOBBING FISCALE E POLITICO SUL CITTADINO NAPOLETANO, IN VISTA DELLA MAXI-MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEL 31/10/09 E PER SPIEGARE I TANTI LATI ILLEGITTIMI DI UN AUMENTO SCANDALOSO E DEL MALGOVERNO PARTENOPEO
Scopo della manifestazione è informare i cittadini sulla tutela dei propri diritti di fronte agli errori/orrori delle pubbliche amministrazioni e concessionari di riscossione. Saranno illustrate le proposte di modifica della delibera a partire da una maggiore rateizzazione all’eliminazione di costi e balzelli inutili contenuti nell’aumento Tarsu e sul diritto di difesa del contribuente vessato e terrorizzato dai metodi GESTline” . Pisani che denuncia un avvelenamento collettivo tramite rifiuti e veleni con conseguente impoverimento ed esproprio dei beni dei contribuenti in violazione dei fondamentali principi costituzionali, chiede anche ai commercianti ed ai professionisti di sospendere per due ore ogni attività e partecipare alla manifestazione per dimostrare alle istituzioni cieche, sorde e mute i disagi e pregiudizi per i cittadini e l’intera economia .
Inoltre l’Avv. Pisani rivolgerà alcune domande all’assesore Realfonzo sulla trasparenza delle intimazioni di pagamento perché a sentire il Comune di Napoli – I Dir. Risorse Strategiche Uff. Tributari – ecco specificato il totale delle pretese indicate sugli avvisi di pagamento:
all’indice 3,94 bisogna aggiungere il 15% per cui il valore sale a 4,53. Così facendo il calcolo della superficie occupata per 4,53 il risultato ottenuto è molto vicino a quello riportato nell’avviso con la differenza di euro 1,45 circa dovuto probabilmente per le spese postali dell’invio dell’avviso. Ma alla domanda sulle motivazione dell’aggiunta del 15% alla tariffa di 3,94 (assolutamente non indicata nell’avviso), la risposta è che del 15% il 10% va Equitalia ed il 5% alla Provincia. Quindi la tariffa che ogni contribuente si ritrova a pagare comprende «il balzello» del 15% da aggiungere al 3,94 e mette in evidenza come le istituzioni della nostra città non hanno rispetto per il cittadino contribuente e se esse sono carenti della dovuta documentata informazione è perché forse hanno vergogna perché prelevano dalle nostre tasche senza darci neanche il piacere di sapere per chi e per che cosa. Purtroppo il servizio di smaltimento rifiuti del Comune di Napoli è pessimo per la mancata raccolta differenziata che provoca ulteriori aggravi di spesa che poi sono trasferiti ai cittadini contribuenti, laddove invece, come è risaputo, alcune materie come carta, cartoni, alluminio, vetro e plastica raccolti separatamente producono ricchezza. La qualità di un servizio ha un prezzo, la non qualità ha un prezzo di gran lunga maggiore a Napoli.
Altra richiesta di Noiconsumatori è quella di essere ricevuti dal Cardinale Sepe e dal Prefetto Pansa per poter ancora credere in alcune Istituzioni e trovare insieme delle soluzioni come avviene in altre pubbliche amministrazioni ad esempio Roma, dove il Comune alle luce dei gravi problemi insorti già una volta ha sospeso temporaneamente l’attività di riscossione tributi tramite micidiali procedure espropriative.