Antitrust: I cartelli gravi misfatti
ROMA – Lotta senza sconti ai cartelli, avanti senza ripensamenti con le liberalizzazioni. E’ il messaggio chiave della Relazione Annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, presentata stamane dal presidente Antonio Catricalà. “I cartelli non sono peccati veniali – afferma con forza il presidente dell’Antitrust – sono gravi misfatti contro la società perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato: negli Stati Uniti sono considerati fatti criminosi puniti con la prigione”. Al tempo stesso, Catricalà ribadisce che “sarebbe un errore imperdonabile rinunciare a politiche di liberalizzazione e di apertura dei mercati. Soprattutto per l’Italia, che non gode di materie prime e di autonome risorse energetiche, una politica di chiusura sarebbe disastrosa”.
L’Antitrust chiede inoltre di rivedere il sistema di sanzioni nei confronti delle imprese e per la tutela del consumatore. Antonio Catricalà chiede di poter multare “le imprese quando l’intesa collusiva sia frutto di una delibera dell’associazione, soggetto spesso inconsistente dal punto di vista economico-patrimoniale”. In materia di pubblicità ingannevole, inoltre, “sarebbe opportuno inasprire” le sanzioni che ora non possono andare oltre i 500mila euro.