AREA-BAGNOLI, NOICONSUMATORI: OPERAZIONE DI RIQUALIFICAZIONE E’ UNA TRUFFA CLAMOROSA. PISANI: DENUNCIAMO SPRECO DI DENARO PUBBLICO
AREA-BAGNOLI, NOICONSUMATORI: OPERAZIONE DI RIQUALIFICAZIONE E’ UNA TRUFFA CLAMOROSA. PISANI: DENUNCIAMO SPRECO DI DENARO PUBBLICO
L’operazione Bagnoli si sta rivelando un truffa clamorosa, dove alle periodiche crisi il Comune risponde con nuovi bluff, pagati dai finanziamenti pubblici. Dopo lo sperpero di denaro nella fallimentare “messa in sicurezza” degli arenili si prevede ora una nuova operazione “provvisoria”, spendendo ingenti fondi pubblici e rinviando le già precarie opere di risanamento ambientale. La denuncia arriva dal movimento Noiconsumatori che esprime preoccupazione per gli sviluppi sulla riqualificazione dell’ex area industriale di Bagnoli. Ieri l’incontro tra il vicesindaco di Napoli Sabatino Santangelo, le commissioni comunali per l’urbanistica e la vigilanza sulla BagnoliFutura ed alcuni esponenti della X Municipalità – spiega la nota di Noiconsumatori – ha confermato i peggiori sospetti sul futuro dell’area di Bagnoli. “Il vicesindaco – spiega il presidente dell’associazione l’Avvocato Angelo Pisani – ha infatti affermato che la colmata non sarà per il momento rimossa ma solo “messa in sicurezza”; che i volumi residenziali previsti a Bagnoli aumenteranno di 225mila metri cubi, pari a 700 nuovi alloggi; il Comune, fidando nella illegittimità della recente sentenza del TAR che ha annullato le delibere di approvazione del Piano Urbanistico Attuativo per Bagnoli, procederà come previsto per la realizzazione degli alberghi, la vendita dei suoli, la realizzazione del porto canale”. Sul tavolo si discute anche la riduzione dell’area dedicata a parco urbano ed incremento delle residenze, di cui solo una piccola parte sarà per i ceti a basso reddito. Intanto la bonifica è ancora in alto mare. I dati sull’avanzamento delle opere di risanamento disponibili sul sito web della BagnoliFutura affermano che sono state bonificate o messe in sicurezza circa il 38% delle aree inquinate, mentre il vicesindaco ha dichiarato che la certificazione provinciale per l’avvenuta bonifica riguarda solo il 25% delle stesse: questi dati sono comunque privi di significato, in quanto nelle aree ancora da risanare sono concentrati i maggiori oneri di bonifica. “Il percorso è tutto in salita – conclude Pisani – il contenzioso sulla proprietà dei suoli non è stato ancora concluso. Nulla si sa poi circa i contatti con Caltagirone, Demanio e Ferrovie dello Stato, proprietari di altre aree da acquisire; contatti che da anni continuano a rimanere “quasi risolti” e “riservati”, in barba ad ogni controllo democratico sull’operare della BagnoliFutura”.