Aria troppo inquinata: Italia deferita alla Corte di giustizia
L’Europa ha deferito l’Italia (con Cipro, Portogallo e Spagna) per non aver rispettato le norme Ue in merito ai livelli di PM10 presenti nell’aria. La Commissione specifica che:
Il particolato fine (PM10) è presente soprattutto nelle emissioni inquinanti provenienti dall’industria, dal traffico e dai riscaldamenti domestici e può causare asma, problemi cardiovascolari, cancro ai polmoni e morti premature.
Non avendo l’Italia adottato una politica di contenimento delle emissioni viene deferita alla Corte di Giustizia:
Su raccomandazione del commissario per l’ambiente Janez Potočnik.
Che vuol dire? Che se non ci adeguiamo alla norma europea 2008/50/Ce, ci sarà rifilata una multa salatissima. Secondo la norma gli stati membri si sarebbero dovuti adeguare entro il 2005 portando la concentrazione annua di PM10 a 40 microgrammi al metro cubo e a 50 microgrammi al metrocubo la concentrazione quotidiana che non deve essere superata oltre 35 volte in un anno di calendario.
E’ vero che è possibile chiedere un esenzione fino al giugno 2011 ma a patto che siano rispettate alcune condizioni quali:
Lo Stato membro deve dimostrare di aver adottato misure per rispettare gli obblighi entro il termine prorogato e di attuare un piano per la qualità dell’aria che preveda le misure di abbattimento pertinenti per ogni zona considerata per la qualità dell’aria. Le informazioni a disposizione della Commissione indicano che dall’entrata in vigore della normativa nel 2005 i valori limite per il PM10 non sono stati rispettati in diverse zone a Cipro, in Italia, Portogallo e Spagna. Per quanto tutti i quattro Stati membri abbiano chiesto la proroga, la Commissione ritiene che le condizioni per concederla non siano state rispettate per diverse zone non in regola e per questa ragione ricorre alla Corte di giustizia europea contro tali Stati membri.