Arredo: diritti del consumatore-acquirente per evitare noie
Spesso la scelta dei complementi d’arredo di casa diventa davvero un impegno stressante, soprattutto quando poi i mobili scelti dal consumatore tardano ad arrivare o quando ci si litiga con il venditore poichè le misure o i colori dei mobili sono errati. Ecco, allora cosa fare per evitare, o almeno tutelarsi, da fastidiose noie.
Nel caso in cui ci siano ripensamenti sulla scelta del mobile, è bene che le richieste pervengano al venditore entro 8 giorni lavorativi dalla data di sottoscrizione.
I complementi d’arredo acquistati devono essere conformi ai campioni visionati dal
compratore, ma è giusto tollerare variazioni di colore quando si tratta di prodotti naturali, quali il legno, la pelle, il cuoio,
i marmi, etc.
Se le misure sono errate bisogna stabilire di chi è la responsabilità: del venditore se non le ha ben verificate; dell’acquirente se ha apportato modifiche senza avvisare.
Bisogna, inoltre, sapere che nel servizio di montaggio è compreso esclusivamente l’assemblaggio
delle sue singole parti, non è compresa alcuna opera idraulica,
elettrica o muraria e, in generale, non sono comprese le opere
necessarie a rendere funzionante il bene.
Se varia il prezzo concordato, esso può dipendere dalle variazioni delle aliquote I.V.A., gli importi delle tasse
governative. In questo caso, il venditore deve avvisare quanto prima il compratore.
Per quanto rigurda i tempi di consegna, essi devono essere concordati con precisione e rispettati da entrambi i lati, del compratore e del venditore.
Se l’
acquirente vuole cambiare la data in cui dovranno arrivare i mobili dovrà farlo per iscritto. In caso di ritardo
nella consegna a causa del venditore, quest’ultimo deve pagare una penale pari al
5% del valore del bene per ogni mese di ritardo.
Ci si può rivolgere, infine, al Servizio di Conciliazione istituito presso la Camera di Commercio, nel caso in cui le trattative tra acquirente e venditore non vadano a buon fine tanto da non volerne più sapere l’uno dell’altro.