Art. 91 c.p.c, Pisani: “Incostituzionale. Così viene negato il diritto di difesa ai cittadini”
“Non tutti sanno che la legge di Stabilità ha decretato una modifica all’art.91 c.p.c. per la quale i compensi liquidati dal giudice e posti carico del soccombente non possono superare il valore effettivo della causa. Una nuova stangata del Governo Monti ai cittadini ed agli avvocati, oltre che violazione di qualsiasi principio costituzionale, che impedisce di fatto l’accesso alla Giustizia nelle cause di modico valore. In sostanza, se l’avvocato fa una causa di recupero credito per 200 euro, l’onorario in caso di vincita sarà quello, con grande gioia dei fornitori di servizi telefonici, pubblica amministrazione e di tutti i piccoli debitori incalliti che non dovranno pagare le spese legali. Si impugna una sanzione amministrativa da 36 euro? Quello sarà l’onorario se si vince – ha spiegato l’avvocato Angelo Pisani, presidente di noiconsumatori.it -. Si sancisce infatti che per le cause di esiguo valore, per le quali non è obbligatoria l’assistenza legale, il Giudice di Pace non può condannare la parte che ha perso alle spese legali, onorari e diritti in favore del vincitore per una somma superiore a quella discussa nella causa. La conseguenza diretta è senza dubbio la vergognosa mortificazione del diritto di difesa essendo tale norma ingiustificatamente finalizzata a sanzionare i vincitori della causa per il solo motivo di volersi avvalere di un difensore. Alla parte vincitrice viene, in pratica, imputata una colpa perché ha nominato un avvocato, perché non è stata in grado di difendersi da sola. Ricordiamo che nominare e farsi assistere da un legale è un diritto inviolabile e sacrosanto. Ancora una volta la vera Giustizia viene massacrata in danno, oltre che dei cittadini stessi, della missione degli avvocati, l’unica arma che il cittadino ha a disposizione per la difesa e la tutela dei propri diritti”.