Asili nido: stop ai rincari a sorpresa durante l’anno
Nessun aumento a sorpresa delle rette degli asili nido comunali, durante l’anno.
Così ha disposto il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, nella sentenza 22 maggio – 31 luglio 2012, n. 4362. Il caso trae origine dall’impugnazione dell’atto del Commissario straordinario del Comune di Bologna, relativo all’ “Approvazione nuovo sistema tariffario del servizio nido d’infanzia e dei servizi integrativi scolastici ed extrascolastici con decorrenza 1° aprile 2011. Introduzione di una quota d’iscrizione al servizio di scuola d’infanzia a partire dall’anno scolastico 2011-2012”. Tale provvedimento stabiliva un aumento delle quote di iscrizione per gli asili, allo scopo di reperire fondi per l’amministrazione pubblica. I genitori di un bimbo frequentante l’asilo hanno impugnato la suddetta disposizione, nonché la sentenza con la quale il Giudice di prime cure aveva rigettato il ricorso proposto dagli stessi.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello, riconoscendo il diritto dei genitori a considerare invariata la retta dell’asilo contemplata per l’anno in corso, nel bando di ammissione.
I giudici di Palazzo Spada hanno argomentato la loro decisione, puntualizzando che la procedura di ammissione ai nidi comunali e convenzionati con il Comune di Bologna, prevede la formazione di graduatorie delle domande presentate a seguito del bando che il Comune pubblica prima dell’inizio di ogni anno educativo, e che la tariffa mensile viene rapportata al modello ISEE. Pertanto, le domande di ammissione sono state formulate dai genitori facendo affidamento sui dati comunicati dal Comune in merito agli oneri economici gravanti sull’utenza con riguardo alle singole annualità.
La pubblicazione del bando costituisce un vincolo con il quale l’amministrazione pubblica, a tutela del legittimo affidamento ingenerato negli utenti circa la permanenza per ogni anno scolastico delle condizioni esposte, si impegna a mantenere ferme le condizioni ivi indicate. La decisione di incrementare le tariffe, a partire dal primo aprile dell’anno in corso, ha provocato la lesione dell’affidamento legittimo dei ricorrenti che, trattandosi di un servizio a domanda individuale, avevano presentato le domande di iscrizione confidando nella permanenza delle condizioni per l’anno di riferimento.
Tra l’altro, la circostanza che i bandi in questione contemplano alcuni casi specifici in cui le tariffe possono essere modificate, conferma l’invariabilità in corso d’anno, delle condizioni economiche previste.