ASL, negato il diritto alla salute
“Trattati come cittadini di serie B”. Questa la denuncia di decine di persone che inspiegabilmente si sono ritrovate sprovviste di cure essenziali alla loro salute in quanto abbandonati dal sistema ASL.
Tramite avvisi telefonici o indiretti, la ASL ha infatti negato le terapie a decine di pazienti, bloccando i protocolli di cure senza spiegazioni plausibili o valide motivazioni.
Il rifiuto da parte dell’azienda del rinnovo delle terapie riabilitative in corso getta numerosi pazienti nello sconforto più totale che molto spesso sfocia nella disperazione.
Sono pochi i privilegiati che possono permettersi delle terapie presso privati, per cui in mancanza dell’assistenza della ASL di appartenenza i pazienti meno abbienti rischiano così gravi e irrimediabili conseguenze sul fisico oltre che sul portafogli.
Eppure curarsi deve essere un diritto e mai un privilegio.
Tanti sono stati invece gli anziani costretti a vagare da uno sportello sanitario all’altro alla ricerca di cure, e che sono tornati a casa con in mano un pugno di mosche.
Critico in particolare è il caso della ASL di Pozzuoli, che almeno dal 2016, come testimoniano svariati pazienti, ha interrotto i loro protocolli di cure, costringendo i malati a spostamenti presso ASL lontane dal territorio di appartenenza, cosa che incide fortemente sulla spesa settimanale delle famiglie.
Considerando i costi della benzina, dei caselli autostradali o dei mezzi di trasporto, le cure, per chi riesce ad ottenerle, diventano due, tre volte più costose.
Amministratore che non vuole svuotare fognatura..mi rivolgo a voi perché viviamo in condizioni disastrose