ASSENTI E PAGATI Indagati 15 dipendenti della Camera: timbravano i colleghi
“Bigiavano” il lavoro ma risultavano presenti perché un collega solerte timbrava il badge al posto loro. Sono finiti sul registro degli indagati con l’ipotesi di truffa e falso 15 dipendenti della Camera.
La pacchia è finita quando finalmente qualcuno si è accorto che
risultavano presenti persone che in effetti non arrivavano sul posto di
lavoro. L’accusa: aver eluso il sistema di controllo delle presenze e
aver percepito compensi non dovuti.
A
raccontare l’ennesima vicenda di assenteismo è il “Messaggero”.
Coinvolti anche quelli che “coprivano” i colleghi, i quali, d’altra
parte, lo facevano con lo scopo di ricevere a loro volta il favore: a
questi viene infatti contestato il reato di falso, dal momento che i cartellini sono personali. E’ stata l’amministrazione di Montecitorio a rendersi conto che risultavano delle anomalie nel sistema delle timbrature. Si è così dato il via a una serie di controlli quotidiani per verificare le presenze “virtuali” e quelle reali. E’ così che si sono individuati i dipendenti assenteisti.
Il dossier è stato consegnato al procuratore Giovanni Ferrara e del caso si stta occupando il pm Ilaria Calò.
Una nota di Montecitorio spiega: “L’amministrazione della Camera dei
deputati precisa che l’inchiesta della Procura di Roma nei confronti di
alcuni dipendenti ha preso le mosse da un’apposita denuncia
all’Autorità giudiziaira presentata dalla stessa amministrazione, con
riferimento ad un uso irregolare di tesserini impiegati per la
rilevazione della presenza in servizio”.
Montecitorio ha fatto sapere che da ora in poi i vecchi trucchi saranno finalmente resi inutilizzabili.
Si legge infatti nel documento della Camera: “Si sottolinea infine che,
a partire dal prossimo mese di febbraio, per effetto di decisioni
assunte prima che venissero alla luce i fatti oggetto di indagine, i
tesserini assegnati al personale della Camera saranno tutti sostituiti
con badge di ultima generazione, idonei, tra l’altro, a impedire la reiterazione di comportamenti analoghi a quelli riscontrati nella circostanza”.