Atene “contagia” i titoli di Stato italiani
Arrivano anche sui titoli di Stato italiani gli effetti collaterali
dei timori dei mercati di un allargamento del contagio della Grecia ad
altri paesi europei. La pressione sull’Italia pero’ e’ definita da
molti analisti e operatori un ”contagio solo psicologico” non
giustificato. Gli investitori si sono gettati sugli acquisti dei titoli
di Stato tedeschi considerati come supremo bene rifugio nonostante i
rendimenti ai minimi.
Il differenziale con i titoli di Grecia, Spagna, Portogallo e
Irlanda ma anche di Regno Unito e Italia si e’ cosi’ allargato di
molto, in specie sulle emissioni a piu’ breve termine considerate
quelle piu’ a rischio in caso di ristrutturazione e riscadenzamento del
debito. Per l’Italia la giornata di tensione si e’ tradotta cosi’ in
uno spread tornato ben sopra i 100 punti a quota 120 per il Btp
decennale e a 121 per i 5 anni.
Un movimento ”violento, non confrontabile alla situazione dei
giorni scorsi” spiega Marco Palacino, direttore generale Italia di
Mellon Global Investments secondo cui ”c’e’ massima attenzione da
parte degli investitori internazionali al rischio dei paesi periferici
europei, gli investitori tendono ad acquistare soprattutto i titoli
tedeschi e francesi”. Per le future emissioni del Tesoro, si ripete
negli ambienti finanziari e le sale operative, non ci dovrebbero
comunque essere problemi. Cosi’ come l’asta di venerdi’ scorso infatti
ha mostrato una buona domanda superiore all’offerta, per le prossime
emissioni non sono previste criticita’. ”Il sistema finanziario
italiano – spiega un analista – e’ in grado di assorbire le aste a
differenza di Grecia e Portogallo e inoltre in giro c’e’ tantissima
liquidita”’.
”Che il contagio dalla Grecia si estenda all’Italia non e’ lo
scenario piu’ plausibile” spiega Gianluca Ferretti, responsabile
investimenti obbligazionari di Anima Sgr mentre un altro analista
definisce ”solo psicologico” un contagio perche’ il nostro paese
”negli ultimi 15-20 anni ha avuto una gestione del debito migliore di
tanti altri e puo’ vantare dei buoni fondamentali come il risparmio
privato o la manifattura”.
Comprare titoli tedeschi decennali con rendimenti sotto il 2,9% – spiegano – e’ dovuto solo all’irrazionalita”’.