Attori, veline, stilisti e illustri sconosciuti tra i 700 italiani della lista Falciani
Ricchi, con i soldi in Svizzera, ma non tutti famosi.
Sarebbe questo l’identikit che emerge dalla lista di Hervé Falciani,
l’informatico che ha sottratto dalla filiale svizzera del colosso
bancario Hsbc , 127 mila schede di conti correnti. I dati di 700
italiani correntisti della banca inglese, sono ora al vaglio della
Procura di Roma che ha avviato le indagini per omessa o incompleta
dichiarazione fiscale.
di Flavio Briatore, del gioielliere Gianni Bulgari, della principessa
Camilla Crociani, del presidente della Confcommercio di Roma, Cesare
Pambianchi, della società di Finmeccanica Telespazio. Moltissimi nomi
però, appartengono a perfetti sconosciuti: tra questi casalinghe,
professionisti e i proprietari di alcuni negozi del centro della
capitale con un cospicuo fatturato secondo quanto riferiscono questa
mattina alcuni quotidiani, tra cui il Corriere della Sera, la
Repubblica, il Messaggero e il Mattino.
I dati
rubati da Falciani si riferiscono al 2005-2007 e i conti correnti
esteri nel frattempo potrebbero essere già stati “sanati”, come avrebbe
fatto Stefania Sandrelli che ha ammesso di aver usufruito dello scudo fiscale di Tremonti.
domicilio fiscale nel Lazio. Il procuratore aggiunto Pierfilippo
Laviani e il sostituto Paolo Ielo contestano a tutti le accuse di omesse
o incomplete dichiarazioni dei redditi per qualche centinaia di
milioni di euro. Nelle prossime settimane sarà verificata la loro
posizione, soprattutto per accertare se abbiano già usufruito, o meno,
dello scudo fiscale. Qualcuno, poi, come il regista Sergio Leone, anch’
egli in elenco, è nel frattempo deceduto e dunque dovranno essere gli
eredi a offrire chiarimenti ai magistrati.
trafugata da un ex funzionario alla Hsbc e consegnata alle autorità
francesi dopo alcuni vani tentativi di vendita al miglior offerente,
comprende, oltre a molti soggetti esteri, 5.595 cittadini e 133 società
italiane, ed è aggiornata alla fine del 2006. Il totale dei depositi
occultati al fisco ammonta a 5 miliardi e mezzo di euro, tutti
depositati presso la filiale di Ginevra della banca inglese.