Aumenta il canone Rai, proteste dei consumatori
ROMA
Aumenta il canone Rai, seppure solo di 1 euro e mezzo per
l’adeguamento al tasso di inflazione.«Misura inevitabile e che il
governo ha cercato di limitare al massimo», fa notare il capogruppo pdl
in Vigilanza Alessio Butti. Ma il decreto firmato oggi dal vice
ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani, con il quale la cifra
da pagare passa da 107,5 a 109 euro, viene bocciato dall’Agcom, il
consiglio degli utenti («aumento assolutamente da evitare»). Mentre nel
mondo politico sono in tanti, in prima fila l’ex consigliere di cda
Carlo Rognoni, a chiedere subito un impegno contro l’evasione.
«Come
per la precedente annualità -fa notare il ministero dello sviluppo
economico – l’importo è stato adeguato di 1,50, tenendo conto
dell’inflazione programmata». «Il verbo adeguare è forse esagerato –
commenta nel suo blog il parlamentare pd Enzo Carra – la decisione va
comunque accompagnata da un serio disboscamento dell’evasione fiscale».
Alla lotta contro l’evasione pensa anche l’Udc Roberto Rao, che ricorda
la sua proposta di inserire il canone nella bolletta energetica. Il
nodo, «rimane l’evasione», dice anche il segretario del sindacato dei
giornalisti Rai (Usigrai) Carlo Verna. Il senatore pd Vincenzo Vita
suggerisce di trasformare il canone «da imposta uguale per tutti a
tassa progressiva», il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti
concorda con l’Agcom («aumento scollegato da qualsiasi progetto di
qualificazione»).
Critica anche l’Aiart,associazione dei
telespettatori cattolici:«l’aumento del canone quantitativamente è
minino – dice il presidente Luca Borgomeo – ma è il segnale che conta.
Si ritocca verso l’alto quella che tanti italiani considerano un’odiosa
tassa, ma la qualità cala». Contrario il dei pensionati, che parla di
«iniquo balzello», contraria anche l’associazione dei pensionati (Api)
(«da governo amara sorpresa»).
L’aumento «non può creare
scandalo», commenta da parte sua il parlamentare Pdl Benedetto della
Vedova. Convinto che «il futuro della Rai sia la
privatizzazione».Rognoni fa notare che l’Italia ha il record
dell’evasione, mentre il recupero consentirebbe di ridurre il canone ai
meno abbienti e agli anziani oltre i 70 anni, pensionati al minimo.
Anche Butti ricorda la necessità di pensare ora a ridurre l’evasione.
L’auspicio, conclude, «è che per il 2010 l’incremento del canone possa
favorire un aumento della qualità dei programmi, a vantaggio del
pluralismo e della piena soddisfazione dei contribuenti».