Aumentano i poveri, l’Italia “in caduta libera”
Aumenta la povertà. In Italia ci
sono oltre 8 milioni di poveri, più di quanti ne rilevino le statistiche
ufficiali. Molti poi sono impoveriti, cioè hanno cambiato il proprio stile di
vita e si ritrovano in una situazione di forte debolezza economica. Come si
legge nella presentazione del Rapporto sulla povertà e l’esclusione in Italia,
realizzato da Caritas e Fondazione Cancan, “la povertà, nel nostro paese,
era un fenomeno ramificato già prima che l’economia planetaria (e nazionale)
vacillasse, anche a causa dell’assenza di incisive e organiche politiche di
contrasto. Ma adesso, a due anni dall’inizio della crisi finanziaria e della
recessione economica, lo scenario si inasprisce, al di là di quanto attestano
le rilevazioni statistiche ufficiali”. Fra il 2009 e il 2010 sono
aumentate del 25% le persone che chiedono aiuto alla Caritas. Ai centri di
ascolto continuano a rivolgersi gli stranieri ma cresce del 40% la percentuale
di italiani e del 30% quella di nuovi utenti, che si sommano a persone che
“tornano” in Caritas dopo un periodo di “assenza”
nell’assistenza. Secondo quanto
scrive Walter Nanni nel Rapporto, “molti nuovi poveri non sono
‘assistibili’ economicamente dai servizi sociali, perché nonostante abbiano un
tenore di vita molto basso, percepiscono un reddito ‘di partenza’ (tra cui la
pensione) oppure dispongono della casa di proprietà”. A essere in
difficoltà sono soprattutto separati, divorziati, occupati in una situazione di
instabilità lavorativa, donne sole con figli, licenziati, cassintegrati,
famiglie monoreddito.
L’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione
NoiConsumatori commenta: “Una situazione che necessita di concrete risposte
da parte della politica. Risposte che non sono nelle priorità del dibattito del
Governo. Ci chiediamo quanto tempo dovrà ancora passare prima di vedere
all’ordine del giorno della politica la voce ‘debiti e povertà delle famiglie”.