Aumentano le tariffe Rc auto: “Giù le mani dai consumatori”
Dal 1994 ad oggi le tariffe Rc auto, in Italia, sono aumentate del 173%: il premio medio pagato dalle famiglie italiane è di 407 euro, contro i 172 di Francia e i 222 della Germania. Nel nostro Paese il mercato delle assicurazioni è quasi tutto in mano a poche compagnie che ostacolano il processo di liberalizzazione, decidono le tariffe e abbandonano alcuni territori, in primis quelli del sud, dove c’è un alto tasso di sinistri. Questa situazione si protrae da anni e, puntualmente, qualcuno torna a denunciarla. Un appuntamento fisso di fine anno è la conferenza stampa degli agenti di assicurazione che, insieme alle Associazioni dei consumatori, contestano l’aumento spropositato delle tariffe Rc auto, l’abbandono del territorio da parte di alcune compagnie, il mancato intervento sul fenomeno delle frodi e delle speculazioni, gli ostacoli allo sviluppo della concorrenza e la chiusura degli interlocutori, a cominciare dall’Ania, ad avere un dialogo costruttivo. “Abbiamo tentato un dialogo con le Associazioni delle imprese, ma ci è stato rifiutato – ha dichiarato Giovanni Metti, Presidente nazionale dello SNA, il Sindacato degli Agenti di Assicurazione che oggi ha organizzato a Roma la conferenza stampa “Giù le mani dai consumatori” – per questo oggi ci rivolgiamo all’opinione pubblica e lanciamo 5 domande che sono diventate il nostro chiodo fisso ed una petizione popolare che speriamo raggiunga le 500mila firme”.
Le 5 domande che lo SNA pone all’Ania sono:
- Quali iniziative sono state prese nei confronti delle imprese che abbandonano il mercato assicurativo, in particolare nel meridione, creando grave danno ai consumatori e determinando una vera e propria emergenza sociale?
- Perché nonostante le liberalizzazioni del mercato assicurativo, introdotte con la Legge Bersani, non si è attivato un efficace processo concorrenziale tra le compagnie?
- Le compagnie assicurative hanno fatto un’efficace politica di contrasto alle frodi oppure hanno preferito trasferire gli oneri sulla collettività?
- Le compagnie di assicurazione hanno spesso in comune amministratori e dirigenti. Come si ritiene di ovviare a questa evidente alterazione dei livelli concorrenziali tra le imprese?
- Perché l’Ania rifiuta di confrontarsi con gli agenti, per adeguare l’accordo nazionale fra le parti alla normativa attuale?